Hai sonnecchiato tutta la vita nell'indifferenza, non hai veduto una sola volta l'immagine della veglia. Chi da un sonno profondo può risvegliarsi quando è morto? Se non hai commiserazione di te stesso, o uomo, chi potrà averne per te in futuro? (dal poema celeste versetti 1936-1940)

Farid al-Din Attar

 

SUL PROGRESSO

Forse una delle confusioni più gravi di questo mondo sta nell'aver  abbinato due concetti, il progresso tecnologico e l'evoluzione, come se fossero inscindibili. Non è vero se non in certi casi. Talvolta possono viaggiare in direzione contraria. Se per evoluzione intendiamo l'insieme biologico e psichico essa intanto è bloccata in quanto l'aumento a dismisura della popolazione umana e la fluidità degli interscambi l'ha resa impossibile. Essa si verifica soltanto in gruppi limitati (una modificazione genetica spontanea verrebbe resa oggi immediatamente recessiva) e la selezione naturale è stata appiattita, per quanto sia eticamente giusto che anche i più deboli abbiano il diritto di vivere e bene come tutti (a latere: l' ideologia più folle di questo secolo, il nazismo, che prevedeva l'eliminazione dei deboli, confondeva il diritto del più forte con quella dello psicopatico e del paranoico).

Il progresso tecnologico con l'illusione di rendere la vita più facile e più bella in diversi casi l'ha resa più difficile e brutta. Città congestionate dal traffico, dove si incamerano tossine pari a quelle inalate da chi fuma due pacchetti di sigarette al giorno (situazione limite del Cairo ma non distante da altre metropoli). Non c'è alimento che non contenga veleni prodotti dall'uomo, nè ambiente veramente sano (perfino gli orsi polari hanno concentrazioni preoccupanti di questi veleni nel loro organismo). Città sovrappopolate in sterminati scatoloni di cemento, fabbriche di nevrotici e psicotici.

La reazione comune è quella di sottovalutare il fenomeno, una spontanea strategia psicologica per non soccombere a notizie e a fatti inquietanti. In più si aggiungono constatazioni vere ma che falsano il problema: "La vita si è  allungata nonostante tutto!" Ma ciò grazie anche allo sviluppo  di tecnologie scientifiche di applicazione medica che non hanno nulla a che vedere con un insieme di strutture inquinanti  non necessarie per lo meno in proporzioni così elefantiache. Si dice che la  distruzione degli habitat (e quindi delle biodiversità) e l'inquinamento sono fenomeni collaterali al progresso, uno scotto da pagare ma di cui vale la pena. Il fatto è che questo progresso o miglioramento tecnologico non necessariamente deve pagare in termini distruttivi. Lo diventa perchè è connesso  non solo allo spreco ma all'inutile ed al dannoso. C'è di mezzo dell'altro: il puro interesse speculativo.

Leonardo da Vinci,da buon conoscitore dell'animo umano, lasciò un'unica previsione del futuro: "l'oro finirà per distruggere la terra". Le ragioni economiche prevalgono su tutte le altre. Non si lavora per l'uomo ma  per il suo portafoglio con l'illusione che quando è pieno si è felici. Non è così, suicidi e depressioni aumentano nei paesi ricchi. Oltre l'indispensabile (che varia secondo i contesti) c'è un sovrappiù che lusinga soltanto. Nè l'avere tante cose equivale a ricchezza di vita anzi spesso succede il contrario. E' la classica distinzione tra l'essere e l'avere che è venuta a mancare e   questa confusione torna comodo( quando non è direttamente indotta) da chi commercia su di essa, sui suoi miraggi. Il fatto è che chi propina chimere è esso stesso tratto in inganno dalle sue aspettative, i suoi guadagni sulla ingenuità degli altri possono fornirgli solo l'illusione del successo, del potere, della ricchezza ma non la serenità e tantomeno il senso di vivere. La psichiatria può solo constatare il fenomeno o curare chi crolla prima o poi dal suo ambizioso castello, al massimo avvertire.

La consapevolezza che  la quantità di un liquido nel bicchiere non è la stessa cosa della sua qualità  non è di tutti . Questo vale per il progresso tecnologico finalizzato al consumismo. La vita continua ad essere vuota e quel che entra non appaga. Ci vuole dell'altro e soprattutto la consapevolezza dei valori delle cose. Del resto la consapevolezza umana è data anche dalla cultura e quindi dall'informazione. Ma cosa è possibile fare quando essa è in mano a chi non riesce a distinguere l'acqua dal vino, il sonno dalla veglia?  Vuoi perchè sotto sotto piace a tutti illudersi, vuoi perchè c'è  stato l'interesse di illudere, forse sta qui il motivo che il sapere è stato sempre di quei pochi interessati alla propria evoluzione (una realtà veramente a beneficio di tutti) .

 

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