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SULLA REINCARNAZIONE

Recentemente diversi psichiatri hanno pubblicamente sostenuto che la reincarnazione non è una mera fantasia religiosa ma una realtà che si constata sul piano clinico. Stevenson e Weiss sono i più famosi con best sellers pubblicati in tutto il mondo. Sono diventati ciarlatani per far soldi a palate oppure si sono lasciati  intrappolare dalle loro stesse suggestioni ed aspettative illusorie col risultato di distorcere i fatti? Così dicendo si evita la possibilità che abbiano  toccato con mano fenomenologie affrettatamente relegate dalla scienza moderna nelle superstizioni .

In ogni caso teoria e fenomenologia non sono la stessa cosa. Le teorie della reincarnazione  come impostate dalle dottrine  orientali e gnostiche od ancora dai moderni teosofi, rimangono teorie, non è detto che determinate fenomenologie non possano essere spiegate in modo diverso. E' quanto fa prudentemente Pierre Daco lasciando però scenari possibili straordinari:" Ricordiamoci una domanda che abbiamo già posto: non è possibile che certi traumi, certe propensioni, certe nevrosi, certi ricordi provengano da vite interiori iscritte in noi siano state   le nostre, queste vite, oppure no) ? E che producano certi comportamenti in cui il nostro "io" non ha nulla a che vedere? E' possibile che si trovino in noi elettroni informati dallo Spirito di milioni di scomparsi? Sarebbe dunque questa l'unità della specie umana, inscritta nelle zone silenziose dei nostri corpi..."("La nuova psicologia" Rizzoli 92 pag.265).

Sul piano tecnico non è necessario credere ad una teoria per applicarla. Se l'esorcismo funziona per i suoi effetti placebo ed abreativi non c'è nulla di scandaloso che, in caso di necessità, uno psichiatra si trasformi in  stregone. Questo vale per il presunto ricordo di altre vite. L'immaginifico coniugato alle profonde emozioni prodotte dal paziente in stato di ipnosi può avere effetti catartici capaci di risolvere casi "impossibili". In ogni caso la teoria della reincarnazione rende significativa la propria vita, spiega l'intreccio di tanti eventi ed è sicuramente meglio che uno viva normalmente anche portandosi dietro "un orsacchiotto" piuttosto che si torturi per tutta l'esistenza o si suicidi. Eppoi chi può affermare con certezza che dietro la teoria della reincarnazione come di tante altre credenze ci sia solo una pia illusione?

Molto interessante è l'approccio su questa memoria preindividuale (che va al di là di una supposta memoria genetica ) della psichiatra russa Olga Kharitidi la cui ricerca nel mondo sciamanico l'ha portata a conoscenze non distanti da quelle sufi. In effetti in certe tariqa (prima fra tutte la Chistya) è normale la credenza di quel che  grosso modo sta sotto il termine reincarnazione.   L'importante è che il termine pregiudizio e superstizione non venga applicato solo a quello che è distante dalla propria cultura, oggi tecnologica e lontana dalle esigenze archeopsichiche del nostro inconscio. Esse sono una realtà non un nemico da combattere in nome di una ragione che se vuole essere davvero illuminata sa recuperare vitalmente l'essere umano in tutte le sue  illimitate forme.

Per concludere è un buddista, Ananda Kentisch Coomaraswamy (raffinato interprete delle simbologie artistiche),   a dissipare tante inutili discussioni e teorie sulla fenomenologia in questione : da sempre l'unico a reincarnarsi ed incarnarsi è solo il Sé ( Rusconi : "induismo e buddhismo"ed in altri suoi libri).

 

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