La scienza afferma (semplificando)  che  l'evoluzione della vita è cominciata nell'acqua coi primi microrganismi ed il Corano: Dio ha creato ogni animale dall'acqua; ed eccone uno che si muove col ventre e uno che cammina su due zampe, e uno che cammina su quattro. Dio crea ciò che vuole, Dio è onnipotente (24,45) e ancora: in 71,14: "Egli vi ha creato in fasi successive " quando il termine taur "fase successiva"viene dalla stessa radice " tatauur", "evoluzione"(cfr.G.Mandel."il Corano senza Segreti" Rusconi pag. 190)

 

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A PROPOSITO DI EVOLUZIONE

premessa alle domande inviateci

Spesso gli appartenenti alle varie religioni, islam e cristianesimo principalmente, si domandano cosa ne pensa la loro religione dei fatti scientifici, su tutti l'evoluzione dell'universo, dell'uomo, dalla materia inorganica a quella organica fino alle forme pensanti umane. Evidentemente è come chiedere ad un calzolaio due etti di formaggio grattugiato. Le cose scientifiche riguardano la scienza. La spiegazione dei meccanismi che regolano il mondo della natura non compete alla teologia. Chiedere ad un papa od ad un ayatollah cosa si deve pensare sulla velocità con cui gli elettroni ruotano intorno al nucleo dell'atomo, o sulle caratteristiche delle angiosperme ha poco senso. Se sono persone colte diranno che non è di loro competenza, se non lo sono cercheranno risposte mitologiche del passato, ossia  nel pensiero prescientifico. Ci si dirà che l'evoluzione coinvolge problemi spirituali. E' vero, ma come spesso accade non sono veri problemi. Per molti il pensiero dell'evoluzione   rimanda al miracolo della creazione divina, istante dopo istante, al Mistero che ha guidato i processi che hanno portato la materia dall'inorganico ad una realtà consapevole, al soggetto che sa di sapere (homo sapiens sapiens). Se non ci fosse una Intelligenza che guida questi processi ( come il ciclo   di Krebs) è legittimo ritenere impossibile la loro comparsa dal caos, o per mere leggi meccaniche. Ma si può anche pensare legittimamente che tutto è dovuto al caso, senza fare intervenire nulla di spirituale. Ci sono scienziati come Einstein che osservando l'universo hanno provato profondi sentimenti spirituali da indurli alla fede nel divino, altri che pur provando emozioni di fascinosa bellezza sono rimasti su posizione agnostiche se non atee : ma basta che un uomo sia onesto e non prevaricatore, anche se ateo, per il Corano e per il Vangelo è o.k. Insomma è un fatto di fede. E' pure un fatto, ma di natura fenomenica, l'evoluzione (o meglio la spontanea modificazione genetica  col suo rapporto selettivo ambientale ). Poi ci sono teorie come quella di Darwin, in buona parte convalidata, che cercano di spiegare il fatto.

Il meccanicismo che sta sotto la selezione naturale come di ogni evento, per i sufi, include qualità o modelli che trovano la loro espressione nella quattro dimesioni spazio-temporali. La quintessenza è quanto fa l'uomo uomo ed uno scimpanzè uno scimpanzè, anche se condividono più del 98% del patrimonio genetico ed una vicenda evolutiva da comuni antenati. Ma siamo, almeno dicono i sufi, in un altro sapere. Tutto in natura (la spirale del DNA ) tende e deriva dal suo modello, in definitiva tutto tende e deriva da Dio: il trascendentale è la vera Realtà  mentre il mondo fenomenico è la sua ombra molteplice . Ci si ricorderà di Platone che, non a caso, è stato considerato "di famiglia" dai sufi.

Ed allora i miti della creazione dell'uomo?   Siamo in campi diversi rispetto a quelli pertinenti all'indagine scientifica. Se io dico che tizio ha un cuore d'oro mi riferisco ad una verità simbolica eppur reale in quanto quella persona è buona e  generosa. Questa persona però non ha un cuore d'oro 18 carati. Il suo cuore rimane un muscolo che pompa sangue. Il mito biblico afferma la verità dell'intervento di Dio ma i sette giorni sono simbolici. Che Dio abbia plasmato dalla terra l'uomo (appunto Adamo=terra rossa) è simbolico ed è facile vedervi una verità fenomenica: che è nato dalla materia, che è composto di atomi come qualsiasi cosa dell'universo, che nella terra inorganica  ritornerà ( memento homo quia pulvis es et in pulverem reverteris: ricordati uomo che sei polvere ed in polvere ritornerai ). Così il paradiso terrestre, le generazioni da Caino (simbolo dei popoli sedentari) e di Abele (dei popoli nomadi) ci pongono prospettive vere sul piano ultrafenomenico eppur non del tutto astratte ( l'eden è antropologicamente il ricordo di una terra perduta probabilmente reale, psicologicamente il ricordo della vita intrauterina ...). Così la visione mitologica delle quattro età che descrive un processo di caduta da Dio alla materia, per cui   la storia della terra e dell'uomo sarebbe una involuzione, ha la sua verità simbolica in prospettiva metafisica ( splendidamente descritta da Plotino nel suo emanazionismo )  dove l'uomo deve risalire dalla materia allo spirito. Ma non in una prospettiva fenomenica. Sono piani diversi, a dar prova di confonderli è quel tale che alla domanda:- come mai oltre i cinquanta milioni di anni or sono si trovano solo scheletri di grandi rettili quando la Bibbia non ne parla - ha risposto: - Perché Dio ha appositamente seppellito questi scheletri per vedere chi continuava a credere in Lui  e chi alla scienza.

Il Corano è l'unico testo sacro che espressamente afferma di usare un linguaggio allegorico e fiabesco per rivolgersi a tutti. Nessun musulmano che conosca il Corano crede letteralmente alle figure mitologiche tra cui quelle estremamente pittoresche del paradiso con latte, frescura e belle fanciulle e degli inferni con fiamme e carnali torture. Il Corano stesso gli dice che sono simboli. Ma oltre la parabola e le metafore rivela verità che mai sono in conflitto con la ragione e la scienza. L'assunto che Dio guida l'universo, le sue trasformazioni evolutive non stride con l'indagine razionale anche se nessuno è obbligato a credere. La fede, come ogni cosa, viene da Lui.  Sultan Walad nel XIII secolo diceva: "Gli organismi viventi hanno prodotto un'anima animale. Per la sua grazia , Dio vi aggiunse la ragione"( la parola segreta, psiche,p.226). Le leggi dell'universo sono Sue ed ogni movimento in esso è prodotto dalla sua grazia, il meccanicismo è solo la forma, l'esteriorità di una creazione infinita seppur nessuna forma  prodotta durerà in eterno: "nulla tranne il Suo volto rimarrà". Anche l'unico dogma essenziale dell'Islam non può che soddisfare pienamente la ragione per quanto si possa cogliere solo col cuore. Nulla di fenomenico infatti rimane, ma solo il Suo Senso Infinito: " ero un tesoro nascosto e ho creato il mondo per essere conosciuto" e ancora : "Nè i cieli nè la terra mi contengono ma solo il cuore del mio fedele mi può contenere".

Domande e Risposte (le prime sono le più recenti)

D) (...) Ma se dai passi coranici può emergere, come del resto pare evidente, l'idea dell'evoluzione della specie non con questo Darwin doveva aver capito tutto di essa (...) Comunque sia sui vostri siti sia sulla rivista sufismo è tutto uno stimolo alla riflessione, presentate una pluralità di informazioni e di punti di vista senza dogmatiche conflittualità.

R ) Grazie per gli apprezzamenti e per la domanda. In effetti lo schema  darwiniano della selezione naturale dove sopravvive il più forte e quello che ha i geni più adatti all'ambiente (geni che casualmente cambierebbero nel DNA come nella ruota della fortuna) potrebbe essere solo un angolo appariscente dei mutamenti delle specie. Lo stesso Darwin in una delle sue ultime lettere manifesta dei ripensamenti ridando indirettamente valore alla teoria di Lamark frettolosamente liquidata in favore di una visione meccanicistica e casuale come i "tempi" richiedevano. Eppure molti studi recenti pubblicati anche su Nature o Scientific American dimostrano senza ombra di dubbio che il fattore scatenante delle modifiche non è il caso ma l'apprendimento delle cellule: detto in soldoni la membrana seleziona le informazioni ambientali e le trasmette al nucleo che le memorizza: il cambiamento genetico (quando non è indotto da fattori esterni come le radiazioni) è  condizionato da questo "apprendimento". Il DNA sarebbe solo memoria non l'intelligenza della cellula tanto è vero che essa, privata del nucleo può sopravvivere continuando a reagire all'ambiente (nutrendosi e allontanandosi dai pericoli, gli manca solo la possibilità di sdoppiarsi e quindi di perpetuarsi), muore invece se privata della membrana dove si svolgono le operazioni di scambio con l'ambiente.  Le cellule da esseri singoli hanno imparato a stare insieme organizzandosi in esseri pluricellulari (ogni organismo è un essere composto anche da trilioni di cellule intercomunicanti) . Infine questi organismi si sono organizzati in altri  insiemi più vasti (dalle comunità di insetti come i formicai  ai branchi di pesci e dei mammiferi). Organismi che collaborano tra loro, che si aiutano per la sopravvivenza (per esempio nell'intestino umano ci sono milioni di batteri che non solo trasformano in sostanze utili certi scarti ma intervengono in caso di patologie in aiuto all'organismo ospitante, scambiando anche informazioni). La natura si apre a un indefinito numero di esempi nel mondo vegetale ed animale, dall'uccellino che pulisce i denti all'ippopotamo a quello che segnala il miele agli indigeni africani senza essere stato addestrato da nessuno. Insomma la vita biologica è soprattutto  comunicazione, dialogo tra i viventi, collaborazione, è un continuo imparare dall'ambiente e organizzarsi di insiemi per migliorare la sopravvivenza. C'è chi crede che sia il caso, la lotta a eliminazione a governare il mondo ma la vita stessa  mostra di star dietro a leggi intelligenti dove  l'apprendimento e la cooperazione sono alla base di tutto.

D) (...) Quando decisi di convertirmi all'islam alla moschea i responsabili mi dissero che dovevo rinunciare alle teorie comuniste dell'evoluzionismo. Mi dissero che l'uomo è l'unico in tutto l'universo (...) Mi diedero perfino un libro di Harun Yahia contro l'evoluzionismo. Sentivo un clima come quello che si respira tra le sette fondamentaliste come i testimoni di Geova per cui ho rinunciato. L'Islam univestalistico amante delle arti e delle scienze che credevo vivo è rimasto un sogno(...) Almeno la Chiesa cattolica ha accettato l'evoluzione!

R) Come ci sono cristiani nonostante i cristiani ci sono musulmani nonostante i musulmani. Sappia che coloro che le hanno imposto dei dogmi per entrare nell'Islam oltre il credo sull'Unicità divina , sull'esistenza degli angeli, dei libri sacri, dei profeti e del giorno ultimo e la vita futura sono andati contro l'Islam stesso. Evidentemente si trattava di persone legate a gruppi fondamentalisti e tradizionalisti che confondono l'Islam con teorie molto più occidentali e moderne di quanto loro stessi suppongono. Le teorie antievoluzioniste si leggono appunto negli opuscoli dei testimoni di Geova e di sette moderne che vedono il comunismo dappertutto e magari simpatizzano con gli estremismi opposti. L'Islam non ha niente a che vedere con le ideologie comuniste o fasciste. Allo stesso modo Darwin che cercava di spiegare l'evoluzione usando criteri non mitologici ma basandosi su criteri scientifici non c'entra ovviamente nulla col comunismo. Sappia che scienziati come Jack Cousteau e docenti universitari come Garody si sono convertiti all'Islam senza che gli passasse minimamente per la testa  di rinunciare alla scienza ed alla cultura. Anzi essi videro proprio nel Corano quell'apertura ai concetti scientifici  più evoluti che anche lei ha intravisto. Comunque sia, un musulmano è libero di non credere all'evoluzione, alla possibile esistenza di altri esseri intelligenti nell'universo. Non è libero invece di imporre le proprie opinioni poiché come non deve esistere coercizione in fatto di religione ( diktat del Corano) a maggior ragione sui fatti empirici. Per quanto riguarda l'affermazione "almeno la Chiesa Cattolica ha accettato l'evoluzione" lei sottintende che l'Islam non l'abbia accettata.Come già nel mondo ellenistico duemila anni or sono  c'erano filosofi che avevano intuito l'evoluzione così tra gli scienziati e i mistici dell'Islam medioevale tra cui J.Rumy. Ibn Khaldun osservò perfino la parentela tra scimmie ed uomini e ne teorizzò l'evoluzione. Ma l'Islam non è una Chiesa con un capo.E' una Comunità di persone libere e responsabili (che risponderanno per ogni loro atto nel giorno ultimo a Dio) ed unite nella fede nell'Unico. Ci sono buoni e cattivi musulmani come in ogni religione e Dio sa ciò che è meglio. Segua, se crede, mi permetto di dirle, solo il suo impulso di fede , poi il suo buon senso, lasciando in fondo tutte le chiacchiere. Dio, inscha'Allah, non lascia nessuno solo nella sua ricerca se è autentica. Egli è il Protettore e la Guida di chi vuole.

D) Ho letto il Corano ed ho visto che in alcuni punti si accenna all'evoluzione. Ho trovato sorprendente la considerazione che tutto nasce dall'acqua e da lì dipartono le varie specie evolutivamente che è come dire che dai microorganismi acquatici si è passati a forme complesse. In altri passi però viene ripreso il mito di Adamo. La teologia islamica come risolve quella che può appartire una contraddizione? Come cattolico mi viene in mente il cardinale Lustiger di Parigi che parla dell'uomo come animale mistico, un animale scelto da Dio e liberato dalle catene della passività nei confronti della natura. Vale anche per l'Islam considerare l'uomo, figlio adottivo di Dio e nello stesso tempo un derivato di scimmia?

R) Il cardinale Lustiger è in effetti una splendida figura non solo in ambito cristiano, ma i termini che usa per spiegare queste cose non sono gli stessi adoperabili in modo islamico anche se il senso non cambia. Innanzitutto l'uomo non deriva da una scimmia come lo scimpanzè avendo con questa un progenitore comune ma linee evolutive diverse. L'uomo ed i bonobo, per esempio hanno sì il 99% di geni uguali ma percorrono una storia diversa: essi non stanno per diventare uomini . Il fatto che da adulti siano autocoscienti come pochi altri mammiferi, non li rende sapiens-sapiens ossia che sanno di sapere. In linea di massima, detto in soldoni, affermare che una specie animale sia stata scelta per riconoscere il Creatore, per dialogare spiritualmente, va bene per tutte le teologie delle religioni abramiche. Chiamarlo "figlio adottivo di Dio" fa parte di uno schema linguistico specifico del cristianesimo. Adamo rappresenta l'uomo, la specie scelta. Se è vero che alcuni animali hanno il senso della morte nessuno di essi però si chiede se tutto finisce nella materia, cosa c'è "oltre" il fenomenico : si possono sacrificare per la sopravvivenza del gruppo ma nessuno di essi estende l'affetto in amore universale. C'è insomma un salto di qualità nel cuore, un cantatto con l'anima spirituale solo nell'uomo ed è per questo che esso è considerato vicario di Dio in terra. La natura sembra essere disegnata per riportare al Creatore perenne. Che poi in altri mondi se non su questa terra siano scelte altre creature solo Lui sà (  per quanto sia allusivo il concetto di Dio, Signore dei mondi, espresso nell'Aprente.)

D) Ho apprezzato il chiarimento sul concetto di evoluzione ( a proposito di evoluzione), ho letto di recente su esperimenti che sono stati fatti sui  feti degli animali per riportarli a stadi evolutivi precedenti (uccelli coi denti, ratti con spine dorsali di duecento milioni di anni fa). Mi domando se evoluzione spirituale e naturale vadano di pari passo.

R) Anche in una recensione di un libro sullo sviluppo fetale se ne era parlato (recensione). Chissà:   Rumi nei suoi celebri versetti rifletteva sul fatto che eravamo minerali e ci siamo dimenticati di questo stato (eppure siamo fatti di minerali, dal calcio delle ossa al ferro , l'idrogeno e l'ossigeno del sangue eccetera) eppoi vegetali (ma abbiamo un sistema neurovegetativo con gli stessi geni delle piante) ed ancora animali (e ci ritroviamo un cervello con un sistema, quello limbico, come tutti i mammiferi condividendo con loro pulsioni, emozioni e affetti ) perdendone il ricordo. E guadagneremo una natura spirituale : già l'abbiamo ma non ne siamo ancora consapevoli, ed allora le differenze e le barriere svaniranno. Forse un sogno ma anche una realtà per chi la vive, i sufi. 

 

 

le tappe dell'evoluzione

L'uomo venne dapprima nel regno delle cose inorganiche, di là passò poi nel regno vegetale, senza ricordarsi della sua condizione precedente. E, quando passò allo stato animale, non ricordò più il proprio stato stato in quanto pianta...poi l'uomo è entrato nello stato umano; delle sue prime anime non conserva affatto memoria, e di nuovo si trasformerà...

Jalal ad-Din Rumi (1207-1273 )

IL CARAVANSERRAGLIO

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