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La tekke di Genova è stata fondata da Gabriele Mandel, scheikh naqschbandy e successivamente khalyfa (vicario) generale dell'ordine sufi Jerrahi Halveti,  nel 2005 con l'antico rito afgano dei naqsc. Gabriele Mandel aveva fondato anche la tekke di Milano (come casa madre o dergha)  nel 2000 che ha guidato fino al 2010 anno della sua dipartita terrena.L'antico rito di consacrazione di una tekke si snoda attraverso diversi momenti, da quello dell'illuminazione del Lavoro che si svolgerà partendo da quel centro (nel gergo si dice costruire la baracca, da barakha= grazia)  a quello dell'investitura della guida della tekke con il caratteristico versamento dell'acqua compiuto dal nuovo sheikh, vicario di quella regione. Alla presenza di sei testimoni il khalyfa generale conferma il mandato che verrà diffuso via lettera a tutti i confratelli. Va però notato che l'obbedienza nel sufismo va data solo al vicario generale ed al padre generale dell'ordine. Gli altri scheikh  devono essere rispettati ma non si ha il dovere di dar loro del lei cosa che è obbligatoria nei riguardi del padre o dei vicari generali. Gli scheikh possono dare del tu al vicario generale ( di una  nazione o di un continente) se erano da tempo confratelli e mantenere con esso i soliti rapporti amichevoli. Queste regole hanno una ragione psicologica e non formale, nè tanto più gerarchica, in quanto ognuno è un pezzo uguale di una concatenazione, cambia solo il punto in cui è inserito o la precedenza in termini di anzianità soprattutto spirituale.  Per saperne di più su queste semplici regole vedi i testi  di Gabriele Mandel sul sufismo, in particolare "la via al sufismo" edizioni Bompiani.

 

Qualche momento del rito:

Le tekke sufi di ogni ordine sono  paragonabili  a centri di energia collegati tra loro ( per usare una metafora che era cara ad Omar Shah ).  Per prima cosa va valutato l'orientamento...

Durante il rito di illuminazione vengono letti dal fiduciario specifici brani del Corano
Il vicario generale nomina la guida della tekke appena fondata davanti ai testimoni e viene conferito il mandato, ossia il vicariato di quella regione.
Il vicario generale offre al fiduciario la brocca d'acqua il quale a sua volta la dispenserà ai suoi confratelli nel modo tipico dei sufi.

 

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