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Rimani lontano da tutti i partiti, dovessi per questo accontentarti delle radici delle piante come cibo sino al momento della morte
 
 
il profeta (Bukhari XCII,33)

 

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Islam e politica

premessa alle domande inviateci

Pregiudizio comune in occidente è ritenere che  religione e politica siano la stessa cosa nell'islam. Il libro sacro dà delle normative comportamentali basate sull'onestà e sul rispetto, su diritti e doveri ed è da questa piattaforma (oltre che sui detti del profeta) che si è sviluppata la Shari'ah. In modo implicito od esplicito qualsiasi testo sacro contiene una normatività, distingue l'azione buona da quella cattiva ( dal vangelo la Chiesa cattolica trae la sua dottrina sociale) . Il Corano  sostanzialmente indica la via di realizzazione in Dio,  i modi per avvicinarsi a Lui in armonia con le leggi del creato. Il buon comportamento verso il prossimo e la società aiuta l'uomo ad arrivare al suo fine che è Dio. Sono presenti dunque norme etiche anche nel Corano  senza che esso si identifichi e riduca con la politica, ossia col governo di una società. Se gli amministratori tengono presente i principi di massima della religione la società ne trae vantaggio, ma la religione non deve usare la politica per imporsi. E' il Corano stesso che lo dice: < nessuna costrizione in fatto di religione> .

E' evidente che l'uomo ha bisogno di regole in quanto è un essere sociale. Se non vengono rispettati determinati principi è aperta la strada ai soprusi, alla distruzione degli individui e della comunità stessa. E' dal limite che ogni individuo si impone che egli trova soddisfazione nella vita e non viceversa. Fuori dal limite c'è prevaricazione e abominio. Se uno psicoterapeuta od un insegnante, usando il transfert (per cui il consenso dell'altro sarebbe condizionato) approfittassero delle clienti o delle allieve, o col ricatto e l'interesse ( si pensi ad un dirigente con le impiegate ) si spezzerebbe un quadro di valori e di fiducia.  Giudici che assolvono o condannano in base ad interessi di parte,  giornalisti che manipolano le informazioni perché pagati per questo, amministratori che emanano leggi per tutelare i propri interessi e non quelli della collettività, religiosi che sfruttando la posizione  speculano sulla fede o seviziano i giovani,  poliziotti  che pretendono mazzette e via dicendo...danno un quadro di distruzione dei legittimi rapporti umani. Vincere non significa fare quello che si vuole, avere il potere di usare gli altri, ma realizzarsi in modo legittimo e solo così la vita prende sapore e senso, altrimenti è solo superficiale culto di sé, di un senso paranoico del potere, narcisismo privato di sentimento e quindi di reale soddisfazione. Il fatto è che il deviato non conosce più la differenza. L'avvoltoio riconosce ormai solo la carne del cadavere . Un pensierino, il desiderio di sfruttare una situazione è umano che venga in mente, ma alla fine la maturità, l'onestà del cuore hanno la meglio in chi non è deviato :< guidaci per la retta via e non tra chi è deviato> sta scritto nella prima sura. Il mondo è pieno di bellezza di cui godere legittimamente.

Non importa che un governo si ispiri direttamente al Cristianesimo o all'islam ma che traduca nel legiferare i valori universali che sono propri del senso civico umano e che permeano anche ogni religione. Senza fanatismo, col buon senso, nel rispetto di una libertà reale, fondata sulla legittimità etica, e non al contrario convogliata su interessi di parte, per rendere liberi alcuni di fare quello che vogliono prevaricando sul prossimo e sulla collettività. Ed è proprio questo il senso dell'adith: < rimani lontano da tutti i partiti, dovessi per questo accontentarti delle radici delle piante come cibo sino al momento della morte> : il musulmano si è abbandonato a Dio non agli interessi mondani di una parte politica, segue un comportamento dignitoso ed onesto, con la sua coscienza   derivata da un'etica ragionevole invitata dall'Islam, non si fa strada vendendosi a questo o a quello, cerca di fare gli interessi propri in modo che coincidano o non ledano quelli degli altri sapendo nel suo cuore oltre che dal Corano che ogni parte del proprio corpo testimonierà per quello che ha fatto davanti al suo Signore. Non è per paura di una punizione umana o divina che cerca di agire bene ( rimettendosi in definitiva a Dio ) ma perché la sua natura lo dispone a cercare di armonizzarsi a quanto è vero, giusto, bello, alle leggi interiori universali del bene e della pace che ha trovato oltre i condizionamenti sociali .E tutti  ne traggono vantaggio. Il mondo ha bisogno non di politici ma di uomini onesti. Questo vuole l'Islam, questo vuole il Cristianesimo, ogni concezione del mondo che rispetta l'umanità stessa

D) (...) vi avvisiamo dunque del progetto di questo congresso anti-islam , a suo dire di altissimo livello, in cui si parlerà di Maometto come pedofilo e ingannatore di contadini ignoranti per fare carriera. A conclusione vi inviamo il testo che (...) dirigente di (...) facente capo al partito di (...) ha inviato alle testate giornalistiche. Premettiamo che le numerose e-mail che ci invia questo signore vanno a finire tutte nello spam ed è solo per caso che durante un controllo di routine abbiamo aperto la presente,  leggendola poi con fastidio per via dell'odio viscerale di cui è intrisa. Speriamo che non ci siano reazioni violente ed irrazionali tra i musulmani (...) ed è per questo che vi abbiamo anticipato la notizia.

R) Grazie ma conoscevamo già. Non riportiamo il testo che se risulta offensivo per un cristiano ed un laico a maggior ragione per un musulmano. Come vedete preferiamo anche noi non dare visibilità a chi gioca proprio sulla provocazione per mettersi in luce cavalcando i risentimenti e i pregiudizi collettivi. Da un'analisi del testo ci risulta invece ben pianificato con lo scopo di sfruttare le eventuali reazioni scandalistiche e far parlare di sè. Una tattica del resto comune seguita dai seminatori di discordie. Sulla questione delle accuse rivolte al profeta dell'Islam si nasconde come al solito  che, nell'antichità non solo in Asia, i matrimoni  tra famiglie e reggenti erano spesso formali e combinati in tenera età, addirittura programmati prima della nascita (anche Maria bambina era sposa promessa a Giuseppe) e pure il profeta  li usò per saldare  diverse alleanze . In altro luogo il mondo arabo non era fatto di contadini essendo quasi per intero una distesa di roccia e sabbia, ma di nomadi. Se queste sono le premesse sull'alto livello del congresso vi lascio dire. Infine è sempre da tener presente il dantesco "non ti curar di loro ma guarda e passa..."

D) (...) proprio ieri ho visto su sky  "il leone del deserto" sulla guerra in libia. L'insistenza del capo della resistenza (interpretato magnificamente da Antony Quin) libica di lottare sembra trarre origine proprio dal Corano o sbaglio?(...)

R) Veramente un ottimo film. Non sbaglia, ma si tratta di legittima difesa ed è per questo che la resistenza contro le invasioni  è legittimata dal Corano. La guerra non è mai santa (il termine jihad si riferisce allo sforzo interiore) ma può essere, come in questo caso, l'ultima soluzione per la sopravvivenza di un popolo in senso morale o fisico. Invece ogni tipo di rivalsa terroristica ( kamikaze, eccetera) sono invece eccessi condannati dal Corano ("chi uccide un innocente è come se uccidesse tutta l'umanità" ) in quanto colpiscono chi non ha colpa alcuna. Il fatto di appartenere ad altre religioni per il Corano è indifferente, un buon cristiano o un buon ebreo in sè è muslim mentre un cattivo musulmano (fanatico o opportunista che sia) è soltanto un ipocrita (munafik). Un musulmano non lotterà mai per motivi di differenza religiosa. Qui si tratta  di occupazioni militari , esproprio dei beni e dei diritti da cui è doveroso difendersi.

(D) Sarebbe importante offrire un quadro politico generale della situazione Islam ed individuare le possibili soluzioni politiche a conflitti esterni ed interni (...)E se c'è i sufi quali azioni politiche hanno intrapreso nella storia?

(R) Qui, al caravanserraglio, non si parla di politica. Prima di tutto perchè i sufi, pur essendo informati di quanto accade nel mondo, non fanno politica. Un coinvolgimento equivarrebbe ad una distrazione dal loro fine che fa coincidere la propria con l'altrui evoluzione. E' una opinione comune che si possa fare qualcosa per la condizione umana solo attraverso la politica. Non è vero.  Il sufismo lavora per l'uomo ed utilizza altri strumenti rispetto a quelli ordinari. Molto spesso la politica si riduce ad un gioco come quello sportivo, una gara contro gli avversari di turno (laddove c'è una dittatura gli avversari saranno chiamati   "ribelli" o terroristi ), politica che può esaurirsi in un agire dettato   da interessi egoistici ma presentati come di vantaggio comune: arte della retorica, dei sofismi, della menzogna. In realtà piace il gioco dimenticando le sue spesso terribili conseguenze. Quando l'uomo maturerà la politica finirà di essere il gioco infantile che è fatto da bambini ribelli, capricciosi e carogne  mascherati nei ruoli istituzionali. Questo dappertutto. Che poi ci siano persone oneste, serie, adulte e preparate non deve far dimenticare il quadro complessivo, od il campo da gioco col pubblico, che rende diciamo difficile, l'applicazione  delle scelte più corrette per il bene comune, dal singolo, al territorio particolare (un paese, uno stato) , all'umanità.

(D) Capisco le vostre motivazioni sul perchè i sufi non si occupano di politica ma ci sono stati sufi come lo sceicco Abdel Kader che hanno fatto della politica la loro vita , c'è dunque sufismo anche nella politica? E come si individua in particolare nell'azione di Abdel Kader?

(R) Abdel Kader è entrato nel sufismo ( nei Jerrahi alHalveti) dopo la sua attività politica.  Guidò  vittoriosamente la resistenza algerina  dall'occupazione francese ( 1832-1847) ma ebbe l'ingenuità di fidarsi degli sconfitti presentandosi a firmare il trattato, arrestato ed imprigionato fu liberato grazie alle pressioni dell'impero ottomano. Forse dall'amarezza della vicenda derivò l'accettazione di come va il mondo e la consapevolezza che non si può sprecare la vita occupandosi solo di esso. Nella prima fase della sua vita Abdel Kader si era dedicato ad una guerra di liberazione terrena : dalle crociate  in poi i paesi cristiani (chiamandoli così per individuarli: il cristianesimo non c'entra ovviamente nulla così come l'islam non c'entra con il terrorismo islamico) hanno invaso e continuano ad invadere le altre terre per motivazioni esclusivamente economiche ( le occupazioni sono state chiamate  con ipocrisia  "colonizzazioni" dalla storiografia ufficiale ). Seguì poi per lo sceicco algerino un periodo ben più importante, di liberazione interiore che ha dato frutti splendidi: "il libro delle soste" è di una straordinaria profondità spirituale. Entra così la questione delle due Jihad, banalmente ed erroneamente spesso tradotte come piccola e grande guerra, in realtà sforzo minore e sforzo maggiore. E c'è uno sforzo minore che quasi mai ha a che fare con la guerra per legittima difesa (l'unica ammessa dal Corano) nel cercare di migliorare le condizioni dell'essere umano al di là delle differenze religiose ed etniche. E' un preludio a quell'azione interiore che veramente conta. In realtà i due momenti non sono staccabili in fasi temporali. Il lavoro esterno riflette  quello interno ( Jung riprese nei suoi studi sull'alchimia questa conoscenza sufi) ed in una personalità sana, in questo processo, non sono presenti  identificazioni simbiotiche. E' naturale che si cerchino e trovino situazioni esterne in rapporto al materiale psichico elaborato: se mi intendo di meccanica mi troverò di fronte ad un motore da aggiustare.   I sufi agiscono per cercare di migliorare le situazioni umane nel mondo siano essi psichiatri, medici, insegnanti, architetti che ogni lavoro, anche il più semplice, può rappresentare un mezzo costruttivo  per sè e per gli altri. Pochi i politici di professione, comunque consapevoli  che il mondo non può essere guidato sola da una catergoria, siano essi preti (come vorrebbero i fondamentalisti) o economisti (come vuole un altro tipo di fondamentalismo materialista) operai (comunisti)  militari (fascisti) scienziati e filosofi. Solo nella collaborazione di tutte le parti si può far politica così come si evolve attraverso un dialogo interiore adulto ed aperto ad ogni legittimo scambio  .

D) In riferimento a una delle ultime lettere ( al caravanserraglio) ho letto sul sito http://www.kelebekler.com  un articolo sul "quarto mistero di Fatima" in cui si critica (...) che ha visto i sufi complici di estremismo politico. Sinceramente escludete che ci siano?

R) Se un ordine sufi si associa a movimenti politici o è degenerato o è falso. Che purtroppo  dietro il paravanto religioso si annidino fanatici politici può essere.  Ogni sufi sottoscrive il detto di AlAllaje : "Questo mondo vale meno di un soldo bucato" . Il sufi è assente alle nostalgie di padri-padroni di qualsiasi colore ed ideologia e a visioni totalitarie questo poichè è adulto e sufficiente a se stesso ed abomina le prevaricazioni. A cuore ha altre cose.

D) Capisco che i sufi non si interessino di politica ma pure faranno delle scelte, non credo siano anarchici...

R) La sua, se lei permette, è la curiosità di chi vuole sapere per quale squadra tifa la persona che ha davanti, se è di sinistra o di destra, per il bisogno di identificarla. Questi sono fatti esteriori. Comunque sia gli osannati valori democratici occidentali che spesso vengono contrapposti all'Islam hanno una codificazione già all'interno del Corano ( l'obbligo del dialogo, dell'accettazione di religioni o partiti diversi, di non prevaricare ed imporre ideologie) e della tradizione islamica che influì non poco nello sviluppo dell'occidente. Il motto uguaglianza, libertà e fraternità era già dei "fratelli della purezza" ben prima degli illuministi francesi. Il valore della libertà di espressione e di associazione, di una opposizione democratica, di libere votazioni e del consenso della gente (umma) , il diritto di sciopero, le pari opportunità affinché estrazione e condizione sociale,  etnia e credo non siano motivo di emarginazione,  l'equilibrio tra pubblico e privato per evitare che l'uno non prevarichi sull'altro sono sacrosanti. Legittimo è pure  sperare che la gente scelga  rappresentanti  intelligenti, colti, onesti e di buon senso, che non ci siano lobby e poteri che manipolano le scelte legislative, la giustizia  ed il consenso con l'inganno,  se così non è qualcosa non và e la democrazia è solo una parola, un simulacro, bella di fuori e marcia di dentro.

(D) nella storia forse tanti problemi nascono dalla tendenza a dimenticare il male. Se si ricordassero gli stessi fondamentalisti islamici di essere stati aiutati con le armi , spinti al potere ( ...da chi odiano -n.d.r.) e i liberisti occidentali ad aver loro stessi creato certe situazioni dal colonialismo in poi, tutti si risveglierebbero da un incubo. La storia non deve essere aperta solo con la chiave dell'impietoso interesse economico e di potere ma anche da quella psicologica. Se la consapevolezza della memoria fosse sempre lucida ed obiettiva non si ripeterebbero gli errori.

(R) grazie

(D) Leggendo il Corano ho trovato diversi passi in cui si parla della guerra. Mi sembra che l'equazione jihad=sforzo interiore e spirituale non coincida con questi passi in cui si parla della guerra. Poi ho trovato in effetti una uguaglianza dei sessi, a cominciare dall'adulterio, esecrato nella stessa misura tra i due sessi. Solo in un versetto si parla di una punibilità con 40 frustate (...) Evidentemente tutti gli abusi sulla donna sono manipolazioni estranee all'Islam per quanto fatti in suo nome...

(R) Il Corano non si può leggere senza tener conto della situazione in cui veniva rivelato. Certamente il profeta avrebbe preferito diffondere l'Islam in modo pacifico, ma essendo stato più volte attaccato ha dovuto difendere lui stesso, i suoi compagni e l'Islam nascente. Senza una legittima difesa armata sarebbe stata la fine. Ecco perché si parla di reazioni militari da assumere contro chi combatteva con le armi l'Islam. Il tutto nel contesto di una cultura grezza con cui il profeta doveva fare i conti, fatta di razzie, di leggi dure e spietate tipiche dell'Arabia tribale del tempo. Rispetto all'epoca questi codici comportamentali sono straordinariamente evoluti in fatto di tolleranza e magnanimità, ma non potevano estraniarsi dal contesto. Senza dubbio il profeta avrebbe fatto a meno della guerra che nulla ha di nobile, ma solo legittimità per diritto di sopravvivenza . Certo essa non è divertimento per quanto molti l'abbiano vissuta e la vivano inconsciamente in questo modo, o come  retaggio della bestialità umana. Da tutti i versetti coranici che parlano di guerra si estrae in fondo l'insegnamento di evitarla in tutti i modi, nella misura del possibile. La Pace e l'Amore sono il senso della vita per il Libro, ciò si raggiunge con lo sforzo (jihad) di un equilibrio costante che permetta realizzazioni interiori e civili degne dell'uomo come "vicario di Dio" su questa terra. A Dio piacendo. Le negatività hanno un senso nascosto globale, permesso da Dio che è oltre tutti gli opposti, per questo esistono. Per quanto riguarda la parità dei sessi in un mondo dove la donna era considerata poco più di un animale grazie per averlo notato.

(D) Nelle trasmissioni televisive si continuano ad intervistare strani personaggi che si dichiarano rappresentanti dei musulmani italiani . Vengono altresì frequentemente ignorate sia le  persone normali di credo islamico sia le figure che godono rispetto e credito tra i musulmani stessi. Come mai?

 (R) Giornali e televisioni cercano quanto può fare spettacolo o quanto può veicolare messaggi politico-propagandistici . E' un fatto. Ogni tanto esce fuori qualcosa di serio ed obiettivo, ma  raramente . L'altro fatto è che conviene presentare un islam caricaturale evitando accuratamente gli  interlocutori più validi.  Il motivo è anche psicologico: l'umana paura di trovarsi in difficoltà. Di fronte a fanatici, ignoranti e sprovveduti si può assumere atteggiamenti di genitoriale superiorità. Di contro, gli interlocutori validi non si prestano facilmente in quanto il sistema "spettacolo" vuole quel che essi non possono dare e non vuole quello che essi possono dare. Provare per credere. Secondariamente è facile recuperare da quel carrozzone pseudoislamico e pseudosufi occidentale  il materiale che si vuole per presentare una immagine odiosa dell'Islam. Malauguratamente non mancano esempi di fanatismo anche  in oriente ( tipici del resto di ogni religione ed ideologia) ma è solo il peggio amplificato al massimo che non costituisce la norma. Una operazione di basso mondo che non tocca i musulmani né le persone di cultura in genere.

(D) Sicuramente cestinerete questa lettera. Io sono agnostico e laico per cui non vedo di buon occhio lo scontro di civiltà religiose a cui fanno appello certi capi. A leggere il vostro sito sembra tutto rosa e fiori, quasi sembra che libero pensiero e religione vadano d'accordo ma la realtà è diversa. Forse per gli illuminati ma è roba di pochi. Non si deve ignorare che nemici della libertà nella scienza e nella vita siano state da sempre le religioni. Ieri il cristianesimo oggi l'islam. Ci sono moschee e movimenti sedicenti sufi in cui il fondamentalismo e il legame con il terrorismo nero ed antiebraico è vivo e vegeto anche qui in Italia. Non potete ignorarlo. Con le recenti leggi sarà difficile farlo venire a galla ma c'è. Non vi sembra di rinchiudervi in una oasi?

(R) Caro signore. Lei, senza offesa, ha scoperto che l'acqua è bagnata. L'Islam autentico comunque è contrario ad ogni forma di violenza e terrorismo ed anche nel Cristianesimo dei tempi "bui" ci sono sempre stati uomini fedeli all'insegnamento evangelico che è contrario alle coercizioni . Perché poi usa il termine "rinchiudersi" in una oasi, preferirebbe forse "liberarsi" nel deserto ?

(D) Gli sviluppi dopo il massacro compiuto in America mi preoccupano. Mi preoccupa la caccia all'uomo, la ricerca di un capro espiatorio. Il musulmano per molti americani è diventato di colpo l'oggetto per sfogare la propria ira. Ma che c'entrano tutti i musulmani se qualcuno di loro è un terrorista? E' come se tutti gli americani venissero odiati per via delle delle centinaia di migliaia di vittime di cui sono responsabili quei potenti industriali americani che hanno causato distruzioni ambientali immani nei paesi del terzo mondo ( Seveso al confronto è una sciocchezza). Il governo statunitense, grazie a Dio, prende posizioni contrarie alla reazione popolare inconsulta. Parla di una   ritorsione mirata contro i Talebani e lo sceicco Bin Laden .Quei talebani che i servizi segreti americani hanno addestrato e portato al potere in Afghanistan ritenendoli facilmente controllabili . Contro uno di quei sceicchi arabi wahbiti che gli occidentali stessi hanno messo al potere in arabia per i loro interessi. Oppure la ritorsione andrà contro Saddam Hussein che sempre gli USA avevano  portato al potere in Iraq. Un golem che si rivolta contro il suo creatore, i musulmani che c'entrano? Se alcuni di loro si stanno identificando con realtà pericolose impiantate nel tessuto sociale dell'Islam è per via di un malessere, di una confusione indotta dall'esterno. Cercare le cause non significa giustificare il terrorismo. Ma le centinaia di migliaia di vittime causate dall'embargo contro l'Iraq, le altre centinaia di migliaia di vittime in Africa a colpi di macete sotto la guida della CIA per contrastare il comunismo, non sono forse causa di confusioni sociali dalle quali emerge anche un terrorismo che colpisce tutti e fa paura a tutti. musulmani compresi ? Perchè negli Stati Uniti non si trova un libro che fa autocritica della propria storia? Perchè non esiste una opposizione che denuncia gli errori del passato? Dall'autocritica nasce la verità. In Italia siamo molto più maturi. Da sinistra con Bertinotti che ha dichiarato come il pensiero comunista non solo rischia ma ha determinato soprattutto con Stalin abusi e negazioni della libertà, a destra con Fini che ha preso le distanze dal fascismo e ha reso omaggio alle vittime dei lager nazisti, c'è un clima di moderazione ed autocritica. Nessuno, se non qualche nostalgico comunista o fascista , qualche intellettuale col prosciutto negli occhi, viene meno all'autocritica e respinge la critica per partito preso. Anche nella chiesa solo qualche teologo esaltato continua la guerra di religione. A cominciare dal papa viene insegnata l'autocritica. I musulmani italiani nella grande maggioranza rifiutano come schegge impazzite i fondamentalismi e il terrorismo . Nonostante tutto in Italia c'è moderazione, possiamo insegnarla agli americani!

(R) Non solo lei è preoccupato. Comunque il buon senso, e come dice lei, la moderazione e l'autocritica possono essere vincenti, e devono esserlo poichè c'è in gioco la sopravvivenza di tutti.

(D) potreste recensire questo libro che mette in evidenza l'affinità tra islam e pensiero politico di (....)

(R) Non discutiamo politica. Grazie e buongiorno.

( Alcune lettere al caravanserraglio  propongono la recensione di libri e studi che "dimostrerebbero" come i fascismi ,le une, ed i comunismi, le altre, siano storicamente vicini allo spirito dell'Islam. Altresì come i loro dittatori siano stati filoislamici. Ognuno può credere quel che vuole. Certo è che il desiderio di poter condizionare i musulmani italiani nelle ideologie occidentali è grande, in quanto la loro base elettorale aumenta. La demagogia per ricevere un consenso ha una lunga storia in occidente, ed è dai sofisti greci una filosofia che mette d'accordo tutti. Sono stati pubblicati libri che dimostrerebbero "scientificamente" come il tabacco, l'alcool, le droghe facciano bene. Non c'è da stupirsi dunque se anche uno Stalin, Mussolini, Hitler, Lenin vengano presentati come i filoislamici, o che l'Islam sia stato filocomunista o filofascista. Certo ci sono stati singoli e gruppi musulmani che si sono lasciati irretire da queste ideologie e dai loro leaders ma l'Islam in sè non ha nulla a che spartire con esse. Questo vale chiaramente anche per il Cristianesimo. E' un'altra realtà. Il fine è Dio , l'Unico a cui ci si abbandona, ed un buon musulmano non sceglie altra guida che Lui. Non ha duci rossi o neri che lo guidano in imprese storiche, nazionalistiche o di classe contro altri popoli, poichè per l'Islam ogni  uomo è uguale al di là di ogni confine. Le discussioni per convertirlo a questa o a quella concezione del mondo non lo interessano, ha già la sua nè la vuole confrontare: "voi avete la vostra religione io ho la mia" soleva dire il profeta ricordando il Libro, e aggiungeva: "non abbandonatevi a contestazioni, perchè quelli che vi hanno preceduto sono finiti proprio perchè si sono abbandonati a contestazioni (Bukhari LXVII). Ogni uomo nasce muslim, poi può cedere all'idolatria in fedi terrene e condizionate: "sappiate che la vita presente è gioco e distrazioni, orpello rivalità e vanagloria..."(Cor.57,20). Cionondimeno il musulmano è attento affinchè in questa vita non sia data sofferenza e ingiustizia ad ognuno, oltre gli illusori vestiti sociali,etnici ed ideologici, e che in essa nessuno prevarichi , regni il dialogo e la collaborazione per realizzare situazioni di benessere comune. Non sempre i musulmani sono stati all'altezza del compito "laddove l'uomo, ogni uomo nella fraterna solidarietà, è vicario di Dio in terra". Da momenti di illuminismo si è passati ad altri di oscurantismo. Ognuno pagherà per quel che ha fatto. )

D) (...) In generale le religioni si comportano come delle monarchie in cui l'opinione personale e la libertà di pensiero è bandita. Da questo punto di vista ha ben ragione Odifreddi a puntare sul pericolo della religione per l'intelligenza  umana.. Apprezzo i mistici , i massoni e i sufi  nella storia delle religioni poichè non hanno mai cessato di pensare con la loro testa (e credo che il benessere della società possa derivare solo dal libero esercizio del pensiero e dalla libera espressione dei sentimentii legittimi ). Ma vi domando: perchè difendere la religione quando è un pericolo per gli stessi mistici ?

R) Forse lei dimentica che le religioni sono nate da eventi mistici  e alla loro origine hanno difeso la libertà di pensiero ( esempio: nel Vangelo e nel Corano c'è rispetto per le opinioni e non si impongono dottrine e credenze). Sono state dunque combattute dalle burocrazie religiose del tempo. Quando a loro volta il messaggio iniziale si è burocratizzato / cristallizzato ricomincia l'opposizione al misticismo e alla libertà di pensiero e sentimento. E' una storia vecchia che si ripete come la natura dell'uomo, che ci vuol fare? Comunque Odifreddi ha analizzato solo il fenomeno cattolico in "perchè non possiamo dirci cristiani e meno che mai cattolici", non le religioni in generale . Se la Chiesa Cattolica è una monarchia l'Islam non lo è ( certo il fondamentalismo e l'integralismo sono presenti dappertutto, ma si parla in linea di principio ) in quanto il Corano, per quanto riguarda la politica, sentenzia che le decisioni vanno prese in una concertazione comune, quindi : democrazia, decisione di tutti (umma) dove anche le minoranze, questo si impone il Corano, devono essere rispettate. Per il Corano c'è un solo dogma : non c'è Dio all'infuori di Dio e Maometto (come ogni profeta) è un suo messaggero. Non c'è nessuna gerarchia e depositari particolari della verità nell'islam, ogni musulmano è sacerdote a se stesso e  risponde di persona di quello che fa a Dio e al suo prossimo.  

D) Non dimentico le dinamiche sociologiche che avete fatto presente, teoricamente può essere vero il discorso sull'Islam ma di fatto i fanatici e le monarchie ci sono anche lì.  Dico solo che proprio per il fatto che l'istituzionalizzazione della religione tende a essere repressiva nei confronti non solo della libera ricerca e del libero pensiero ma anche della ragione e del buon senso (e per quanto riguarda i sentimenti spirituali di fatto sostituisce a Dio un sistema di credenze più o meno soprannaturali)  perchè ostinarsi ad accettarla e a mantenerla? Quando di fatto la religione è ridotta a un far politica e per di più una politica condizionata dalle sue superstizioni, mi sembra masochistico "capirla" invece di cercare di liberare le coscienze dalla sua demagogia (già i politici ci ossessionano con la loro demagogia!). Grazie.

R) Insomma lei preferisce andare ai ferri corti : dato che alcun personaggi di spicco delle religioni sono contro la scienza allora gli uomini di scienza dovrebbero andare contro religione, senonchè la scienza per sua natura cerca di capire, e in questa sua ricerca c'è anche la fenomenologia religiosa e l'interesse per  le motivazioni pratiche dei suoi funzionari più zelanti e la loro psicologia. Lei in pratica non sopporta quel senso di autorità che trae giustificazioni dalle sue stesse credenze indimostrabili mentre la scienza può dimostrare quello che afferma. Ma anche la scienza ha dei limiti, una sua relatività , se anche della scienza  si fa una religione essa diventerebbe pericolosa come qualsiasi fondamentalismo . Mi permetta: non ci si metta anche lei, e se è stufo di sentire le dichiarazioni dei religiosi e dei politici cambi canale!

D) (...) in quella conferenza si paragonava la shari'ah , o legge islamica, alla dottrina sociale della Chiesa: è corretto?

R) Per rispondere sarebbe meglio conoscere il contesto, comunque il paragone in sè non è improprio in quanto non la riduce ad una semplice precettistica, ad un catechismo comportamentale. Si può dunque parlare della shari'ah come dottrina sociale dell'Islam , la quale ispirandosi al Corano ed ai detti del profeta ed interpretandoli sulla base del contesto storico ed ambientale, offre l'inquadramento  della giustizia sociale ai governi di turno affinchè non si verifichino dispotismi, sia garantito il dibattito tra le fazioni, che i redditi siano distribuiti in modo equo evitando divari esagerati tra ricchi e poveri, che sia garantita la libertà di pensiero e di azione e di impresa  nei limiti  del non nuocere alla società con  concentrazioni di poteri e ricchezze. Insomma come la dottrina sociale della Chiesa anche quella islamica può contribuire a mettere un freno al liberismo, equilibrando pubblico e privato ed evitando prevaricazioni di qualsiasi marca.  Senza etica, senza giustizia e rispetto umano , comunque, una società umana si imbestialisce e muore.

D) (...) Nel libro "l'Islam parallelo" vengono trattate le difficili vicende delle confraternite sufi durante il regime comunista dell'Unione Sovietica. Ora che la Russia è passata dalla padella alla brace, nel liberismo sfrenato in mano alla mafia, dove i giornalisti che si occupano di corruzione vengono sistematicamente ammazzati o comunque messi al silenzio, dove i nuovi padroni hanno soldi, giustizia e informazione per convincere la gente a piegarsi ai loro interessi, come riescono a sopravvivere ed ad agire i sufi? (...) 

R) Tenendo presente che gli sciacalli che si contendono il cadavere di questo mondo sono sempre gli stessi.  Poi, perchè a lei  interessa il destino di questo mondo quando un sufi non lo pagherebbe con un soldo bucato? Vuole spartire qualcosa ? Certo: quanto uno fa in questo mondo gli verrà restituito, ogni azione nel bene e nel male ha un peso che sarà pesato, ma il fine non è questo mondo, questo mondo ha già il suo letame in chi vive per esso. Nel mondo ma non del mondo, così sono i sufi.

D) Ho letto il saggio su ottimismo ed illusione, condivido il realismo che porta a sgonfiare il mito che l'uomo ha fatto di se stesso. Recentemente al congresso scientifico internazionale in Inghilterra sono emersi dati che confermano come l'umanità stia andando allegramente verso l'autodistruzione. Pensare che l'anidride carbonica, il veleno, aumenta ogni giorno in modo spaventoso e nello stesso tempo diminuisce l'ossigeno è un dato che non lascia spazio a chiacchiere. L'uomo si mobiliterà solo a catastrofe avvenuta, sempre che ci riesca. Ma se fosse possibile un'alternativa di sistema non credo che la teocrazia sia proponibile considerando quanta distruzione è stata causata in nome di Dio.

R) E chi ha parlato di teocrazia? Si è parlato di fede, di misticismo non di nostalgia di una dittatura religiosa di qualsiasi forma, la quale, nella storia, ha imbavagliato proprio l'impulso mistico e della ricerca in ogni campo. Nel sufismo si afferma che l'umanità sopravvive solo perchè esistono delle anime elette, i giusti secondo l'ebraismo, i santi secondo la cristianità. L'antica storia di Sodoma e Gomorra distrutte perchè non esisteva più alcun saggio fa da sfondo all'asserzione. In quelle poche persone, spesso nascoste da tutti i trionfalismi mondani, dal "lei non sa chi sono io" di cui sono colmi i cimiteri, c'è quella continuità con la natura, di una evoluzione che riporta a Dio. E' quindi una questione di linfa non di burocrazie religiose che parlano in nome di Dio.

D) (...) Quel che mi piace del sufismo è che presenta un'alternativa di visione del mondo (...)

R) Se fosse come dice lei il sufismo sarebbe una ideologia tra le altre ma così non è. E' vero, pensare che dopo le tragedie causate dai fascismi , dalle utopie dei comunismi, dai fondamentalismi religiosi, l'unica prospettiva sociale rimasta all'umanità  sia quella della logica dei profitti e dei consumi rigurgitata dal liberismo capitalista avvilisce il senso di appartenenza alla specie umana.  Il valore e il progresso  di un popolo misurato in soldi guadagnati, in macchine prodotte , in palazzoni di cemento costruiti... (e intanto l'unica cosa che cresce realmente sono le scorie, i veleni e la spazzatura) c'è chi non ci sta, che ancora cerca l'uomo, se stesso, la verità,  prima ancora di chiamarla Dio o Qualchecosa. Nel sufismo può trovare pane per i suoi denti.

D) (...) Quel che è successo nella Massoneria, ossia il proliferare di logge estranee ( in realtà associazioni mafiose denunciate dagli stessi ordini principali massonici prima che dalle indagini della procura) o deviate ( a fini di potere politico ed economico come la p2) non sta succedendo nel Sufismo? (...)

R) Purtroppo non è solo una questione, quella che lei pone, limitata geograficamente e nel tempo. Ogni organizzazione religiosa o iniziatica , per quanto nobile e elevata nell'ispirazione, ha subito nella storia frammentazioni o distorsioni che ne hanno alterato e confuso il senso originario. Non solo i rami ma lo stesso tronco principale ne è stato affetto: dal messaggio di amore e distacco dal potere mondano di Gesù è nata l'inquisizione, l'opposto del vangelo nel vertice di chi lo rappresentava. Il sufismo, soprattutto in Africa, lamenta diverse degenerazioni di tipo magico ( in India ed in Iraq  è talvolta ridotto a fachirismo o covo di fanatici politici e religiosi) alcuni ordini si sono sclerotizzati nelle forme esteriori (ritualistica e blasoni) o persi, simulacri ripresi da occidentali che possono così far vanto di presunte origini storiche. Insomma lo stesso bianco e nero che si ritrova ovunque, ed in mezzo bisogna viverci cercando di essere dalla parte giusta studiando, informandosi oltre lo spirito fazioso, riflettendo, giorno dopo giorno oltre le propagande dei poteri ufficiali di turno, politici e religiosi, ed alla fine, se Dio vuole, si avranno gli strumenti per capire e distinguere. Che bello sarebbe trovare senza sforzo un luogo dove ogni ben di Dio sta sempre sulla tavola. Ma solo i bambini sognano così.

D) (...) Chi ha scritto (alla domanda precedente-n.d.r.) ha ripetuto il commento di un giornale (...) che definisce l'Islam inoltre una terra di bigotti. Io sono un insegnante con esperienza nelle scuole medie inferiori e superiori da più di venticinque anni e noto con i fatti non solo un progressivo decadimento culturale in cui si diploma anche con il 3 delle materie portanti, ma anche l'aumento di casi in cui gli allievi, pur ritenuti normali, sono incapaci di comportamenti relazionali adeguati. Bisogna viverci. Da chi emette urla continue a chi canta a chi non riesce a stare un attimo seduto durante le ore di lezione. Tutto ciò è sempre più frequente e diffuso, frutto del disagio sociale, di un ambiente umano senza più valori se non quello della legge del consumismo . Se questa è la nobile civiltà che si vuole contrapporre all'Islam stiamo freschi, ed è proprio questa. Grazie.

R) Grazie a lei. Quanto lei dice è documentabile , gli effetti del progressivo imbarbarimento culturale e comportamentale si vedono ovunque. La libertà è confusa dai giovani dal fare quel che si vuole, questo si traduce in un comportamento psicolabile dove non c'è spazio per l'impegno e l'autocontrollo per giuste relazioni col prossimo. Del resto films, spot pubblicitari e slogan normalizzano la devianza per cui quando il modello è negativo c'è poco da aspettarsi. Ma questi sono i tempi. Si deve fare solo quel che si può fare.

D) Vorrei fare solo una considerazione .Nella reazione di molti musulmani alle vignette satiriche su Maometto si individua il clima che differenzia la libertà dell'occidente alla chiusura dell'Islam. Mi sembra un dato obiettivo.

R) Evidentemente la memoria è corta. Quando sono stati proiettati film sulla vita di Gesù ritenuti blasfemi in occidente è scoppiato anche qui un finimondo di proteste. E tra l'altro non erano neppure satirici ma osavano solo leggere quelle lontane vicende da un altro punto di vista. Lei parla di libertà ma questa parola senza essere sorretta dai valori e dalla giustizia diventa pericolosa. Provi a dire: "io sono libero di ammazzare chi voglio, di rubare, di fregare gli altri, di dire menzogne, di violentare, di bestemmiare ", non le sembra che la parola "libertà" abbia assunto un significato negativo? A giudicare dai fatti questa libertà in occidente , via via scollegata dalla giustizia e dai valori, quali il rispetto dell'altro, sta diventando distruttiva e antisociale: messa in mano a qualcuno che dice " io faccio quello che voglio e guai a chi osa contrastarmi" è la dittatura, la mancanza di libertà per gli altri, per noi tutti. Se poi si riferisce a quel fanatico che ha ucciso il prete, quello era solo un matto: il cristianesimo non c'entra con quanto viene deciso in occidente, dalle guerre a leggi che violano il diritto alla giustizia connaturato all'uomo. Il Cristianesimo e la stessa chiesa cattolica non sostengono di certo la legge dei soldi che impera in occidente.

D)  Io credo che sia vergognoso continuare a criticare questo o quella religione, l'islam su tutte, lavandosi la bocca con la parola libertà e democrazia quando qui  c'è gente che viene continuamente ammazzata e minacciata perché lotta per la giustizia e contro la corruzione, gente a cui gli si chiudono i canali della comunicazione (...)

R) Grazie. Lo crediamo anche noi. Puntare i riflettori fuori di casa serve per far distrarre dai mali che stanno dentro.

D) La madre dei cretini è sempre incinta. Ho letto sulla rivista cristiana (...) che è un'articolo scritto da un prete! E' possibile che ancora oggi si invogli alla guerra di religione?

R) Si è possibile, accanto ai seminatori di pace ci sono quelli di guerra che usano la religione per i propri interessi o per sfogare i loro disturbi psichici: il fanatismo ha sempre origine da devianze. Scuole di formazione apologetica ossia per convincere di essere i migliori, quelli nella verità, ce ne sono in tutte le religioni , il loro slogan da torre di guardia è: "se Dio è uno , una la verità su di lui, una la religione: la nostra!" (   sia sfornata dalle scuole coraniche, da gruppi cristiani, biblici e via dicendo.)  Poi ci sono quelli che fanno lo stesso discorso idealistico sulla nazione o sull'etnia per finire: "Dio è con noi, andiamo alla guerra per purificare il mondo!" Pensare che con un colpo di bacchetta magica simili focolai di intolleranza e di fanatismo cessino è illusione . E chi semina vento raccoglierà tempesta.

D) I mass media sottolineano sempre la differenza tra occidente ed Islam con le parole libertà e democrazia. A parte il fatto che sono spesso specchi per le allodole in quanto esse sono esaltate finché non si ledono gli interessi di chi muove le fila (quanti giornalisti, comici, ed altri personaggi scomodi vengono fatti fuori anche fisicamente ! ) ritengo invece che l'Islam abbia in sé l'equazione tra diritti e doveri sociali e libertà del privato sconosciuta in occidente. Qui si passa dall'anarchia ai totalitarismi (fascismi ,comunismi, capitalismi) senza rispetto né per il privato né per il sociale, finendo per distruggere ogni senso civico e con esso l'ambiente che ci ospita (...)

R) Proprio perché fuori dal coro le sue considerazioni meritano attenzione. Senso civico? I propri interessi non devono prevaricare su quelli sociali. Pensi un po' ad una legge che per evitare gli scempi ambientali  sancisca che si ha diritto solo alla prima casa . Probabilmente nella mentalità occidentale (a parte gli svizzeri) susciterebbe proteste perché l'interesse privato viene considerato superiore a quello pubblico ( in questo caso il diritto alla salvaguardia ambientale). Ogni eccesso da parte di uno sull'altro (o del diritto privato o quello pubblico) segna l'inciviltà, lo squilibrio, quello stesso che c'è  nell'individuo quando l'aspetto infantile, egoistico, legato al piacere finisce per opporsi  all'aspetto normativo e socializzante (psicolabilità) . Alla ragione ed al buon senso il compito di equilibrare i due aspetti. Lo squilibrio danneggia comunque il benessere sociale e di ogni singolo. Lei può così "pesare" la follia dentro e fuori di sè prima di pensare ai grandi sistemi.

D) Perchè non parlate di fatti attuali come il terrorismo? Capisco che sull'ondata emotiva e dei retroscena politici nulla risulta chiaro se non che ci sia un oscuro disegno ma non si sa di chi o forse è fin troppo chiaro di chi. I mandanti sono sempre mandati da qualcun altro senza scrupoli pur di ottenere il proprio tornaconto (...)

R) Lei si è già risposto. Comunque ci sono i fanatici e gente che li usa per i propri tornaconti da sempre. Chiunque sia il mandante, da qualsiasi parte provenga, ogni terrorismo rappresenta la fine della civiltà i cui valori e realizzazioni non sono e non possono essere patrimonio esclusivo di qualcuno.

D) (...)E' un peccato vedere come i cristiani distruggano il loro territorio, inquinamento e demolilizione della natura. In italia ci sono delle coste splendide e dei paesaggi meravigliosi che vengono distrutti dalla speculazione edilizia. Anche questo non è terrorismo? (...)

R) Intanto non sono i cristiani a distruggere il territorio ma egoismi privati protetti in qualche modo da interessi (nonostante la costituzione italiana all'art.9 reciti che la repubblica tutela il paesaggio ed il patrimonio storico artistico), altrimenti lei incorre nella stessa banalità di quel giornale che mostrava una foto di un irakeno che accoppava un americano col commento in grande: questo è l'Islam. Eviti per cortesia questi stereotipi. Indubbiamente la distruzione della natura è una forma di terrorismo ma non è più nella sensibilità odierna percepirla così, dissociata com'è dalla sua umanità profonda. Quando gli indiani del nordamerica vedevano i bianchi divertirsi a uccidere i bisonti ed interagire con l'ambiente senza nessun rispetto della bellezza e dell'armonia rimanevano scandalizzati, offesi di tanta bruttura. Certo la sensazione che avevano e che hanno coloro che conservano il senso della vita è di terrorismo che finirà inevitabilmente per riversarsi su chi lo determina, e non ci vuole uno scienziato per capirlo. E'una questione tecnica e non di romanticismo.

D) Vorrei sapere come si può fare qualcosa di costruttivo senza usare la politica. Da questo punto di vista se i sufi non fanno politica non sono costretti a vivere come degli asceti?

R) Mi risponda lei a questa domanda: lavorare nella società e nella cultura non significa agire sul piano dei fatti? Bene, i sufi hanno sempre svolto un'azione di questo tipo senza ricorrere alla politica (quando lo hanno fatto prendendone parte si sono allontanati  dallo spirito originario). In ogni caso è il "principe", il politico, che va dal sufi mai viceversa, quindi da qualsiasi parte sia la politica può servire il sufi ma mai questa lo potrà strumentalizzare.

D) (...) kamikaze che si fanno esplodere pieni di tritolo, rappresentanti religiosi che strombazzano la loro autorità e vorrebbero imporre le loro regole, la religione non sta diventando invadente?

R) L'importante è avere fede non una credenza, molti fanatici  confondono la fede col martirio o con una zelante gestione burocratica della loro ideologia politico religiosa, se sono invadenti meglio non starci in mezzo, spostiamoci più in là.

D) Ho incontrato (...) mi sembra che l'organizzazione sufi, così precisa ed efficiente rispecchi organizzazioni cristiane come l'Opus Dei  dove anche in questo caso c'è un santo fondatore , o non è così?

R) Non è così. Lei ha incontrato una di quelle conventucole sparse in occidente che si dicono sufi senza esserlo. In effetti godono anche di una larga diffusione e di risorse finanziarie in quanto  utilizzano gli stessi sistemi delle sette : una parte dello stipendio del seguace va all'organizzazione o direttamente al capo oppure questo si fa pagare lautamente corsi e " iscrizioni" al sufismo. Altre volte queste sette sono pagate da altre istituzioni per fini perversi. Tutto questo non è sufismo dove non ci si può "iscrivere" come se fosse un club: qui si parla di ordini storici secolari come i francescani e i gesuiti se vuole un parametro di riferimento, qui si parla di mistici , di liberi ricercatori amanti delle arti, delle scienze, della verità aldilà dei dogmatismi  e degli affari finanziari e politici . Nel sufismo non c'è poi l'esaltazione all'obbedienza cieca, all'esaltazione del martirio, alle punizioni corporali e alle ossessività rituali che rappresentano invece le scorie e le devianze più o meno evidenti  nella storia di ogni religione.

D) vorrei capire come la guerra possa essere definita giusta o ingiusta? quali sono i canoni di giudizio? non credo che all'Onnipotente possa sfuggire il fatto che vi sia una guerra,allora noi che oltretutto non ne siamo partecipi,ma giudichiamo da posizioni di estrema comodità,non dovremo forse accettare quella che è una volontà evidentemente prestabilita?come possiamo pretendere la pace quando nei nostri cuori,nelle nostre menti, nei nostri corpi c'è sempre la guerra?forse quest'ultima è l'unica espressione veritiera dell'attuale condizione umana,aldilà delle apparenze?

R) ...Ma nei nostri cuori,nelle nostre menti,nei nostri corpi c'è anche una evoluzione per cui quel che un tempo era normale, come il cannibalismo, ora ci fa inorridire. Mai come oggi, si è vista una mobilitazione su scala mondiale per la pace, per la comprensione delle ragioni degli altri, per quei valori di bellezza e verità che uniscono tutta la specie umana e che la guerra odiosamente deforma. Così come è doveroso uccidere per legittima difesa per non essere complici di un omicidio, così, dice il Corano, è legittimo difendersi da ogni prevaricazione (vedi la - futuwwa - condanna dell'Islam alla guerra in novità). Non esistono dunque guerre giuste e sante : al di là di tutte le menzogne che vengono dette per giustificarle il solo buon senso distingue la prevaricazione dalla legittima difesa. Ed è l'uomo che sceglie l'inganno o la verità, il bene o il male: ciò è permesso fin dal Principio. Neppure un battito d'ali di un moscerino  è fuori dalla conoscenza   divina ma sapere non significa predeterminare, per cui l'uomo rimane responsabile delle sue azioni,  che i suoi occhi, la sua bocca, le sue mani testimonieranno quando verrà la sua ora. Che poi le leggi del creato armonizzino la libertà col fine evolutivo per cui ogni evento riprende un senso ciò non toglie la responsabilità né induce ad una supina accettazione degli abusi. Anzi: l'uomo per l'Islam è "vicario (responsabile) di Dio in terra". Fare e fare bene ( con scelte adulte, libere da pregiudizio e da passione,  dove il bene proprio coincide con quello del prossimo e fruttifica) è un'obbligo evangelico (parabola dei talenti), ogni ignavia è condannata al pari della violenza.

D) Non so se avete saputo che in Iraq la prima cosa che è stata aperta al pubblico sono i cinema pornografici vietati da Saddam.E' questa la libertà ed il progresso portato dagli americani?(...)

R) Sappiamo di un servizio, a tal proposito, della rete satellitare Euronews del 5/5/03. Sicuramente la pornografia ( che non ha nulla a che vedere con l'arte erotica e l'erotismo- vedi "eros e libertà" in studi) si relaziona a devianze psichiche. Essa comporta l'associazione di consumismo e potere alla sessualità da intendersi in senso psichiatrico, quindi una immaturità dell'individuo e della società ma anche una mancanza di valori vissuti con la conseguente caduta di amore di vivere. Nell'occidente è diffusa la depressione ed il suicidio a macchia d'olio eppure sembra che in esso il piacere e la felicità possa comprarsi quando e come si vuole. Il fatto è che la felicità non si può comprare ed è irraggiungibile se si è schiavi delle illusioni e del potere. La pornografia fa parte di questo meccanismo.

D)Volevo far notare la coerenza del papa Giovanni Paolo II e della Chiesa nei confronti della guerra contro l'Iraq, una condanna che quasi tutti i mezzi di informazione e la pressione governativa hanno cercato di affievolire presentando le più diverse giustificazioni e slogan a favore della guerra fidandosi della impreparazione e della ingenuità popolare. Lo slogan principale era: la libertà e la democrazia contro la tirannia. A prescindere che è una evidente copertura di interessi (armi,petrolio,eccetera) almeno per chi non è un ipocrita, l'Islam come concepisce la democrazia? Noi cattolici abbiamo una dottrina sociale della Chiesa che condanna una vita basata sul consumismo liberista, sulla tirannia di chi lo gestisce, come condanna un collettivismo che priva l'uomo dei valori spirituali. E l'Islam?

R) Sul caravanserraglio nelle sezioni islam e capire si è parlato già di questo. Certamente la democrazia si intende come pari opportunità, come libertà e confronto di opinione e non come liberismo selvaggio. Quest'ultimo conduce ad altre servitù e tirannie mascherate essendo il suo unico fine (che giustifica i mezzi) il potere economico. Ma forse cristiani e musulmani che difendono i reali valori umani non con le chiacchere, sono visti dai propagandisti delle pseudo-libertà,  come nostalgici di ideologie passate: l'unica realtà che conta è il denaro, il successo, il potere ed aver mano libera di raggiungerlo. Purtroppo gli psichiatri conoscono dove conduce simile illusione: depressioni e suicidi. Senza amore e senza fede per la vita e per la conoscenza c'è solo morte ed ignoranza. Dio ha lasciato l'uomo libero per quale strada vuole incamminarsi.

D) (...) Come si pone un musulmano davanti a questa guerra (contro l'irak) ed in particolar modo un sufi?

R) Ogni musulmano è libero di avere le sue idee, ma è tenuto dal Corano a aborrire ogni assassinio e ogni guerra che non sia per legittima difesa, altrimenti non è musulmano pur dichiarandosi tale. Un sufi non si occupa di politica per quanto sia attento a quanto lo circonda. Si chiarisce via via il quadro  storico, economico e psicologico degli eventi. Sicuramente osserverà come dietro ogni guerra, abominio, prevaricazione ci sia la paranoia di chi si sente il migliore, il giusto, mentre vede negli altri  i peggiori, gli ingiusti da condannare. Oppure di chi, con freddo calcolo, si presenta come il buono che deve eliminare il cattivo pur essendo perfettamente consapevole che lo fa solo per interesse. Le ragioni si trovano sempre come le trovava nell'antica favola il lupo che voleva mangiare l'agnello :<< Ti devo mangiare poichè mi stai sporcando l'acqua che sto bevendo, disse il lupo. Ma come posso sporcarti l'acqua se tu sei a monte ed io a valle? rispose l'agnello. E' vero, ma  tua madre beveva a monte e quindi mi sporcava l'acqua! concluse il lupo >>.Infine, soprattutto, il sufi sa che su questa terra tutto è transitorio ed ad Altro è attento il suo cuore: solo qui si può trovare la pace e solo da qui può essere diffusa.

D) Ho letto con attenzione l'articolo "leaders psicopatici". Condivido solo in parte le affermazioni in esso contenute.  E' evidente che nella storia passata e recente ci siano figure psicotiche a capo di  nazioni o di movimenti . Esse troverebbero luogo appropriato in un ospedale psichiatrico od in una galera. Non  ammetto invece che la gente comune abbia gli elementi per discriminare queste figure  fino a quando essa non venga adeguatamente informata. Se l'informazione è plagiata  ed induce  modelli comportamentali e opinioni che nascondono la verità, la gente non può conoscere nè discriminare. Il giudizio viene pilotato da avvenimenti creati ad arte .  A maggior ragione quando si aggiungono condizioni esterne quali la miseria e l'ignoranza e particolari istanze storiche .Ieri come oggi , non si è mai sicuri di chi compie gli attentati  terroristici , se sono manovre dei servizi segreti per creare un nemico agli occhi della gente o altro. In ogni caso essa segue quel gli si dice. Non voglio con questo eliminare la responsabilità di ognuno nelle scelte, ma esse sono condizionate dai fattori ambientali fino a rendere esiguo lo spazio di libertà conscia. La responsabilità è totale invece in chi possiede le informazioni sufficienti, la cultura  e l'intelligenza per elaborarle ma non si può pretendere che ciò riguardi tutti. Grazie.

R) E chi lo pretende? Comunque grazie a lei.

D) Nell'Islam è affermato che l'uomo è vicario di Dio in terra ma la realtà smentisce simile affermazione considerato che l'uomo si autodistrugge con guerre continue coinvolgendo nella sua distruttività. la terra su cui vive.  Personalmente non mi faccio illusioni, sperare che di colpo la ragione ed il buon senso trionfino dappertutto quando le vicende narrano il contrario è una pia illusione. Illusione è credere che la giustizia sia uguale per tutti, che esistano leggi e governi che pensano al bene dei cittadini anziché ai propri interessi, che il buon senso , l'onestà ed il senso della giustizia pilotino il mondo anziché essere perseguiti.  Davanti a catastrofi essere catastrofici significa solo ammettere quel che è. Perché non pensare all'uomo come un'episodio nell'universo od un esperimento non ben riuscito?

R) Nell'affermazione che "l'uomo è vicario di Dio in terra" si individua la sostanza dell'uomo, le sue qualità-pulsioni profonde che si esprimono nell'arte, nella fede e nel civismo. Se gli uomini vivono nell'ignoranza a tutti i livelli manifestando solo il brutto e la barbarie ciò è frutto della libertà creaturale. A prescindere da estremizzazioni e generalizzazioni indebite, può anche essere vero quanto lei dice sulle "illusioni" facendo risaltare la miseria umana, ma "Dio permette tutto ciò" e questo mette al riparo sia da un pessimismo radicale, sia dai vittimismi dell'eroe- martire e del genio incompreso. Il Corano si apre con la lode al "Signore dei mondi" e questo fa pensare sia ad altre creature intelligenti nei suoi infiniti universi, sia a leggi su diversi livelli che ripristinano sempre la giustizia e la pace. Se anche il pianeta terra  dovesse morire sepolto dalla spazzatura, i più bei nomi di Dio continueranno a manifestarsi, come già continuano, altrove, ma l'uomo di fede li riconosce sempre nel "qui ed ora".

D) Che opinione avete sulla legge che prevede la schedatura delle impronte digitali degli immigrati?

R) Negativa, da cittadini del mondo come è ogni cristiano e musulmano unito nella fede di un unico Dio dell'umanità, ma cerchiamo di capirla. La paura del diverso, il bisogno di un gruppo chiuso di individuare il male in qualcosa di esterno fa parte del comportamento  primitivo. Già i branchi delle scimmie ominoidee  come gli scimpanzè, oranghi e gorilla sono ostili verso gli individui di altri gruppi consimili in quanto rappresentano nel loro territorio dei potenziali competitori sull'uso delle risorse. L'uomo ha ereditato  questa paura complicandola: il gruppo disposto in un territorio si è unito anche attraverso riti, linguaggi, credenze specifiche capaci di dare una grezza identità  al gruppo stesso. Diventava così evidente la diversità con gli altri clan della sua stessa specie. Il  mito della torre di Babele cercava di spiegare appunto il motivo di tali differenze mostrando però la consapevolezza che l'uomo è uno su una terra di tutti. A questi fattori antropologici si aggiungeranno motivi sociologici in cui la leaderschip usa il concetto dell'altro e del diverso in senso strumentale per conservare il potere, da qui l'uso dei vari capri espiatori, di emblemi del male. Il gioco è facile poiché la massa tende già di suo a catalogazioni semplicistiche per giustificare stati di disagio e malessere, e allora fa comodo rappresentare il male in qualcosa e in qualcuno. Il razzismo insomma nasce da qui, non ha alcun senso adulto e razionale, ma alligna nell'animalità umana, nell'ignoranza. Per capire non solo la stupidità dei pregiudizi ma come ci si sente quando si è vittima di essi basta invertire le parti; "Gli italiani sono tutti mafiosi, vengono qui solo per rubare" .E le conseguenze possono rivelarsi tragiche: dagli Usa passiamo ai confini slavi pensando alle foibe : "dopo tutto quel che hanno combinato gli italiani (ci si riferiva alle guardie reali e poi ai fascisti) è il minimo che si sono meritato (tra i foibati c'erano anche partigiani italiani). Quanti italiani che emigrarono nel dopoguerra si sono visti emarginati..."vietato l'ingresso ai cani e agli italiani". Pregiudizi che fanno scattare nei deboli odio e spirito di vendetta. Speriamo che tra gli immigrati ci sia forza, capacità di guardare con compassione queste forme discriminatorie, sapendo che molti italiani le aborrono. Del resto tra di essi vi sono tante persone di cultura , di buon senso ed onestà di cui si ha un grande bisogno (oltre alla forza lavoro).

 D) (...) Neppure l'istinto di sopravvivenza della specie sembra funzionare accecato dall'interesse verso la ricchezza, mille segnali confermano questa tendenza: Busch cancella la risoluzione del precedente presidente di cessare la produzione di mine antiuomo, cancella la risoluzione di Kyoto per diminuire i gas responsabili dell'effetto serra proponendo l'alternativa di una maggiore forestazione e difesa della natura ed intanto cancella il parco naturale dell'Alaska per le trivellazioni di petrolio dai dubbi risultati, in Italia al G8 la polizia picchiava quelli che erano vicini alle bandiere dei verdi o di rifondazione e lasciava i terroristi liberi di spaccare tutto . Il messaggio è che non si  può essere in disaccordo con chi vuol fare i propri interessi ed aumentare il suo potere . Via libera al gioco del più forte contro il buon senso, l'onestà, l'intelligenza, il bene comune. E mentre la popolazione aumenta di oltre sessenta milioni l'anno di gente  che chiede cibo e lavoro incentivando così il ciclo vizioso dello sfruttamento delle risorse e quindi della distruzione per sopperire alle richieste, alcuni paesi occidentali sono preoccupati della loro locale situazione demografica per calcoli contingenti di fedeli nella loro religione e di presunta etnia, come se fosse importante la quantità e non la qualità . Perchè mi sono battuto contro evidenti ingiustizie sono stato tacciato di essere comunista quando non lo sono, è una ideologia che non condivido, ma tutti  quelli che "dissentono" oggi sono catalogati come comunisti. Torniamo ai tempi del fascismo? Quali slogan si inventeranno ancora per designare chi difende la democrazia? Il capro espiatorio saranno di nuovo gli ebrei, i musulmani, i cristiani  (non allineati al vincitore di turno), i comunisti? saranno loro il pericolo per la stabilità delle nuove caste? Verranno presentati come pericolo per tutti quando esiste solo per loro? Certo esse vogliono essere libere di fare quello che vogliono, difendono la loro libertà, non quella di tutti e per farlo, a loro occorre manipolare le opinioni, occultare le verità offrendo quella che a loro conviene. Diranno di difendere la democrazia, l'ordine, le istituzioni aspettando solo che si formi una massa docile, plasmata dai mezzi di informazione. La gente è catalogata come maiali, buoni consumatori , devono essere contenti di mangiare nel loro porcile, soltanto che questo porcile sta diventando tutta la terra, e neppure le piccole oasi che qualche potente si è creato intorno alla sua villa/castello saranno risparmiate. La puzza si farà sentire dappertutto anche sotto il loro naso e la daranno in eredità ai loro figli ! Come cristiano non ci stò! Gesù si incazzava come una iena di fronte ai mercanti del tempio, inveiva contro gli scribi ed ai farisei, e non era comunista. (...)

R) ( non se la prenda chi scrive, ma con questo tono rischia di fare la stessa fine che i cristiani attribuiscono a Gesù...Consideri invece questo detto:"Se vuoi insegnare al maiale non solo perderesti il tuo tempo ma irriteresti il maiale")

D) ho letto alcune pagine del sito e tutto sommato mi è piaciuto. Purtroppo però  devo anche ammettere che la visione dell'Islam qui presentata è decisamente  minoritaria e talvolta poco chiara e precisa. Si parla di pace, di tolleranza,  ma quanti musulmani al mondo sottoscriverebbero quel che vi si riporta? Forse  qualche migliaio su 1 miliardo e mezzo...Si dice che tutti, anche non  musulmani, hanno diritto di esprimere la loro divergente opinione in qualsiasi  materia, anche religiosa, ma accade realmente? Si dice che l'Islam rispetta le altre religioni e che nei paesi musulmani ci sono chiese, ma non si dice che la  costruzione di luoghi di culto non islamici in un ipotetico Stato Islamico è  vietata, e così anche la pubblica pratica di riti o proselitismi non islamici.  Si rinnega l'islamicità dei governi arabi quando massacrano i loro popoli ma  poi si attribuisce all'Islam il merito della presenza di chiese (di recente  costruzione o precedente alla conquista islamica) in quegli stessi paesi: ma  allora i loro crimini, cosiccome i loro pregi, sono da attribuirsi all'Islam  oppure no? E non si dice che al tempo dei primi califfi era vietata la presenza  di campanili più alti di minareti (la "padania", giornale della Lega, nella sua  aberrazione, titolava alcuni anni fa "Mai il minareto sarà più alto del  campanile!") e che se i primi risultavano tali venivano sistematicamente  ridimensionati, e che i cristiani e gli ebrei (gli altri non sono tollerati in  un ipotetico Stato Islamico, e non è un caso se gli ulemà dell'epoca, cosiccome  la stragrande maggioranza dei musulmani moderni, considera(va)no apostata e  miscredente il grande sultano moghul Akbar per la sua estrema tolleranza verso ogni minoranza incluse "genti non del Libro", in barba agli stessi precetti  coranici) non potevano portare armi o andare a cavallo o che dovevano indossare  abiti che li distinguessero dai musulmani? Si parla di un Islam tollerante e  illuminato citando grandi nomi come Avicenna, Averroè e altri ma non si dice  che questi e altri ancora non condividevano l'ortodossia islamica (incluse  talune affermazioni coraniche!); condividevano invece alcuni principi della  filosofia greca, motivo per cui al-Ghazali (il San Tommaso dell'Islam e chi più  ne ha più ne metta), si scagliò duramente contro di loro chiamandoli  miscredenti apostati: dov'è la tolleranza, dove l'umanesimo islamico in tutto  questo? E perchè si trascura il fatto che Omar ibn al khattab, di cui si  riporta sempre che difese il luogo cristiano più sacro a Gerusalemme non pregandovi per evitarne l'abbattimento da parte dei suoi soldati, appena  divenuto califfo sancì l'espulsione di tutti i non musulmani adulti da Medina? Ho come l'impressione che l'Islam di cui si parla qui sia un Islam "di carta",  per dirla con le parole del sociologo Allievi, un Islam per intellettuali che  preferiscono citare versetti (la cui traduzione, forse anche per mia mancanza,  risulta manipolata a seconda della tendenza della persona).Con questo non intendo demonizzare l'Islam, quelle che riporto sono informazioni storiche o addirittura provenienti dall'agiografia islamica e da  parte mia sono ben pronto a rivederle nel caso siano false o incorrette, nè  d'altra parte voglio difendere la supposta maggior tolleranza cristiana o la  altrettanto supposta superiorità occidentale: non mi interessano simili sciocchezze ideologiche, mi interessano onestà, coerenza, informazione. Perchè quando si parla di Islam si deve sempre stendere un velo buonistico e gettare  il tutto in un nebuloso calderone proprio mentre si parla di conoscenza e distinzione delle cose come di due necessità inestimabili? Non sarà che lo si fa solo perchè oggi l'Islam (con tutto quel che può significare), politicamente e militarmente, subisce un continuo attacco da parte di eserciti ed ideologi occidentali esaltati riscopertisi "Cristiani per caso"? Nel qual caso può anche essere comprensibile voler tirar la coperta dall'altra parte per equilibrare tanta ineguaglianza, ma a quale prezzo se non a quello di giocare al gioco della bilancia e dei piatti dal macellaio? In ogni caso, confermate le informazioni storiche che ho riportato? Sono vere  o sono balle antiislamiche di recente invenzione?
 

R) Vede, ognuno parla secondo le sue informazioni e secondo i condizionamenti del suo ambiente, musulmano o cristiano, credente o ateo che sia. Ognuno è come una cozza che si trova su uno scoglio e giudica il mondo da quella prospettiva ritenendola quella vera. Se si vuole scrivere gli orrori compiuti dal fanatismo religioso di ogni credenza c'è tutto il materiale che si vuole. Ma si può trovare anche nella storia delle religioni esempi di luce e di armonia. Poichè molti di noi, della nostra confraternita, sono psicologi e psichiatri, spesso siamo abituati a notare le paranoie che vengono create anche ad arte nei vari territori allo scopo di demonizzare qualcuno e qualcosa. Se prendiamo la lente sul male compiuto da quanto vogliamo considerare l'altro, il diverso da noi (poichè ognuno ha bisogno di costruirsi l'identità della cozza) e nascondiamo quanto facciamo (cosa che si fa regolarmente ovunque) otteniamo lo scopo di sollevarci la coscienza sentendoci buoni. Talvolta si inventano perfino i misfatti per caricare l'odio, ed è storia di sempre. E allora, o si continua a giocare a fare la guerra come diceva il Berne, oppure si comincia a guardare le cose oltre gli scogli e gli odi. O l'umanità si scopre tutta unita, aldilà delle fedi e dei luoghi,  o si disgregherà non per colpa di questi o quelli ma per la propria incapacità di capire l'interesse della specie. E questo pianeta avvelenato non solo dai rancori potrebbe avere le ore contate (come dice Weisman nel mondo senza di noi) mentre ancora si sta litigando. Come diceva Gesù sono gli uomini di buona volontà che contano, e questi si possono trovare dappertutto, gli altri, anche i propri parenti, possono essere i più lontani da questa disposizione d'animo. Infine, nelle affermazioni che riporta c'è del vero e del falso, ma tenga presente che la scelta degli esempi, o da una parte o dall'altra, dai militari americani che si divertono a uccidere un ragazzino ai talebani che violentano le bambine, ci dice solo quanto è miserabile l'uomo, non l'occidentale o l'orientale, il cristiano o il musulmano, quello di sinistra o di destra in particolare.

D) Ho appena visto una trasmissione su Rai 1 che commentava l'attentato nella chiesa copta in Egitto. Premetto che sono italiano e musulmano. Ovviamente in base al Corano che obbliga al rispetto tra le religioni e condanna ogni violenza soprattutto su degli innocenti, ho vissuto come  musulmano con profonda amarezza la notizia. Quelli che hanno compiuto l'attentato non sono musulmani ma dei fanatici e basta. Con amarezza vedevo però sullo schermo del televisore scorrere ripetutamente, quasi uno stillicidio di odio, la scritta "furore islamico contro i cristiani". Io come uomo islamico cosa c'entro? E' come se tutti i fenomeni di intolleranza fatti in Italia contro i musulmani venissero stigmatizzati sulle televisioni  arabofane con la scritta "ennesimo episodio razzista cristiano contro i musulmani". Gradirei che deste spazio a queste considerazioni che credo e spero siano condivise dai musulmani e dai cristiani ancora non intrisi di odio e pregiudizi come certe televisioni vorrebbero.

R) Lei senza dubbio trova assoluta condivisione per tutto quello che ha detto. Purtroppo l'odio viene seminato talvolta da chi poi si scandalizza per le conseguenze del suo dire e del suo fare, per poi dire: "visto che avevo ragione?". Bastava che il sottotitolo mettesse correttamente l'aggiunta "fondamentalisti islamici" per evitare quanto sembra proprio una provocazione e una etichetta, neppur tanto subliminale, per indicare che il nemico è sempre l'altro, viene da fuori ed è una minaccia. Si tratta invece come al solito o di fanatismo o di qualche manovra politico terroristica che si serve degli attentati per i suoi fini. Ma non conviene cercare di far ragionare e far capire gli episodi alla gente, l'intelligenza e i sentimenti costruttivi e di pace disturbano chi bada solo al proprio tornaconto. Meglio per loro utilizzare degli spot che dividono e instillano odio: dividi et impera, ieri, oggi e domani. Raccoglieranno, dice il Corano ed il Vangelo ed ogni religione, quanto avranno seminato. E la prossima volta cambi canale se non vuol farsi del nervoso.

D) (...) Il Corano  invita ad ammazzare i miscredenti nel capitolo nove (...) altro che liberalità!

R) Quante persone seguono i messaggi dettati dall'ignoranza o dalla malafede invece della propria intelligenza!  Lei si riferisce al versetto 5 e 6. della nona sura ma lo ha letto? "..ma trascorsi i mesi sacri uccidete gli altri politeisti ovunque li troviate ; catturateli, assediateli, ponetevi in imboscata, basta andare avanti con la lettura, finendo coi versetti 12 e 13, che spiegano il contesto della legittima difesa. I versetti precedenti invece insistono sul perdono per chiunque sia sincero : " a meno che non si pentano , compiano la preghiera e paghino la zakât; allora lasciate loro una via. Certo, Dio è  Clemente [âlGhafûru], Misericorde [âlRahîmu].  6  E se un politeista ti chiede asilo concedigli asilo; ascolterà la parola di Dio. Poi fallo giungere in luogo sicuro. Ciò perché è gente ignorante.  7  Ci sarebbe forse per i politeisti un patto ammesso da Dio e dal Suo Messaggero, a eccezione di quelli con cui avete concluso un patto presso la moschea sacra?  Finché agiranno rettamente nei vostri riguardi siate retti con loro. Certo, Dio ama i devoti.   8   Come! quando vi vincono non rispettano nei vostri riguardi né parentela né protezione; vi soddisfano con le bocche ma il loro cuore si rifiuta e la maggior parte di loro è perversa;  9  barattano a vil prezzo i Segni di Dio e allontanano dalla Sua Via. Ciò che fanno è malvagio.  10  Non rispettano né parentela né patto concluso. Sono trasgressori.  11  Ma se si pentono, se compiono la preghiera e versano la zakât diventeranno vostri fratelli nella religione. Noi esponiamo chiaramente i Segni per gente che capisce.  12  Se dopo il patto violano i giuramenti e attaccano la vostra religione combattete allora i capi della miscredenza poiché non rispettano alcun giuramento. Forse così smetteranno.  13  Non combattereste delle genti che hanno violato i loro giuramenti, che hanno voluto bandire il Messaggero, e che vi hanno attaccati essi stessi per primi? Li temete? Dio è più degno del vostro timore, se siete credenti.