IRENE FERNANDEZ : LA SPIRITUALITA' DEL SIGNORE DEGLI ANELLI- ELLEDICI 2003 |
Una valida analisi della narrativa di Tolkien che ne mette in luce la ricchezza dei contenuti. Tutt'altro che favolette per adulti ma una allegorica rappresentazione della realtà umana, un modo a "specchio" per riflettere su quanto succede nel mondo. Tutt'altro che una banale contrapposizione tra bene e male , ma le difficili scelte che si riprongono in ogni uomo tra verità e menzogna, libertà e prevaricazione, per tutta la vita. Chi cede alla prepotenza che c'è in ogni sé ne viene consumato ed abbruttito. Sociologicamente si poteva descrivere la mediocrità umana generale ( seccata come gli hobbit da ogni impegno serio) in cui il significato della vita si riduce a sopravvivere senza lode e senza infamia. Ma c'è chi ha il coraggio di cercare la verità tra quelle facili e parziali, la pace aldilà della codardia ma nel vantaggio comune e nel rispetto reciproco, la libertà che sà limitarsi per non invadere il prossimo evitando le licenzuisità della prepotenza (faccio quel che voglio) e del consumismo (scelgo cosa consumare: dagli oggetti alle opinioni ideologiche reclamizzate) . Ma di più. Ci sono archetipi profondi del bene e del male che muovono gli uomini e che finiscono per inglobarli a poco a poco nelle piccole scelte quotidine. Ma questo linguaggio realistico spesso non coinvolge l'animo. Così anche i testi sacri di ogni religione sono impregnati di simbolismo, di allegorie, di immagini mitologiche che loro stessi presentano in questo modo. E allora l'intelligenza e la fede permettono di trovare la verità reale nella parabola, oltre la fissità di una lettura letterale e fondamentalista. (N.V)
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