prof. dott.Nazzareno Venturi ©

(ogni trascrizione completa o parziale dei saggi presenti sul caravanserraglio,  provenienti da pubblicazioni protette da copyraght, può essere fatta solo tramite autorizzazione - il presente testo è stato pubblicato col permesso dell'autore-)

 

TERRORISMO, FONDAMENTALISMO E LA BOMBA DEMOGRAFICA

 

Non esiste religione immune dal fondamentalismo. In esse c'è da una parte l'apertura universale e dall'altra una chiusura settaria ed esclusivista (noi siamo i buoni e gli altri i cattivi). Con buon senso Gesù riproverò gli apostoli perché avevano impedito a un medico straniero di esercitare in quanto non era un suo seguace. Importante è fare il bene fu la risposta (la figura del medico, un tempo, era abbinata a quello dello stregone, il medicine-men). Nel Corano per ben tre volte è scritto che donne e uomini, cristiani, sabei, musulmani e chiunque prega nel divino e compia il bene e quegli avrà il suo paradiso e non sarà leso da nulla. Ancora una volta è ribadito il concetto che non è importante stare in una "squadra" ma fare il bene. Quando nel Corano si parla di miscredenti non si intendono i cristiani, gli ebrei o altre brave persone che credono a quel che vogliono (nessuna costrizione in fatto di religione recita ancora il Corano), ma  chi cercava ai suoi tempi di annientare l'Islam nascente. Era una lotta feroce e mortale a fil di spada tra beduini. In questo contesto storico di sopravvivenza vanno letti quei versetti duri sull'uccidere chi ti sta per uccidere, e lì si parla dei Quraysh meccani che volevano appunto sbarazzarsi di Maometto e dei suoi. Il Corano è chiaro su questo punto: "E, salvo un diritto di legittima difesa non uccidete la vita; Dio l'ha resa sacra. Su di lui la collera di Dio e la sua maledizione e gli prepara un castigo enorme ( Corano 7,33). Eppure  questa religione che dice che ogni popolo ha il suo messaggero e parla di difendere i luoghi di culto di ogni religione ha il suo fondamentalismo, vale a dire ignoranza e fanatismo. Anche il Cristianesimo ha conosciuto le giornate buie dell'inquisizione e delle crociate dove si ammazzavano anche i bambini in nome di Dio, come nella crociata contro gli Albigesi. Già papa Giovanni Paolo II ha chiesto perdono all'umanità di questi misfatti. Eppure il Vangelo è un testo dolcissimo pieno di amore e tolleranza dove si superano i confini delle classi sociali e delle differenze etniche e geografiche. In esso a chiare lettere è testimoniato che samaritani, pubblicani e chiunque, anche i pagani possono avere una fede salvifica, se supportata da un operare benefico e intelligente.

L'istinto morboso dell'appartenenza a un gruppo (che può trovare diverse forme identificative, dalla squadra di calcio alla religione, dalla nazione a un partito politico) lasciamolo agli scimpanzé che come l'uomo sono sempre in  guerra tra loro (non a caso è l'animale geneticamente più affine a noi con il 98,5 dei geni uguali).   La storia è un tessuto di guerre in nome di Dio. L'Antico Testamento dipinge la storia di Israele nel sangue. In nome di Dio ogni religione ha compiuto massacri. L'Islam non è da meno e sarebbe sciocco fare una classifica poichè secondo le tifoserie vincerebbe l'una o l'altra. Una cosa è certa, che se l'uomo non comincerà a pensare secondo ragione, la sua specie si estinguerà presto. E questa non è purtroppo una fantasia profetica come dice Alan Weisman nel suo "il mondo senza di noi". Siamo quasi 8 miliardi e aumentiamo di 80 milioni all'anno. La bomba demografica è alla radice  di tutti i problemi. Non ci sarebbero i problemi dell'emigrazione se in certi paesi l'incremento demografico non fosse alle stelle. Più c'è miseria e ignoranza più si fanno figli. Esseri come me e come te e come noi tutti che hanno fame, che cercano di scappare dalla miseria e dalla guerra ma allora perché non cessare di sovrappopolare i luoghi nativi innescando un processo vizioso? Se ci fosse la giusta proporzione di uomini e risorse certamente diminuirebbe drasticamente il problema della miseria e in parte della guerra (poichè gli uomini si disaffezionano un poco al gioco di farsi male a vicenda se stanno bene). Tutti starebbero meglio dove sono e nessuno penserebbe ad emigrare. Si viaggerebbe solo per turismo e per cultura.

Il razzismo ha una radice biologica profonda, nasce dalla paura animale che l'altro possa farci del male e ci rubi il cibo o un posto. Istintivamente diminuisce se le risorse e gli spazi abbondano. Se concentriamo in un luogo una popolazione di topi ad ogni aumento si produce maggiore aggressività, Val poco dire che noi non siamo topi : "le metropoli sono un vero e proprio concentrato di devianze psichiche!" Annotava il noto psichiatra G.Mandel. Nonostante il congresso degli scienziati del Cairo (1994) avesse evidenziato che il problema della sovrappopolazione sia il primo e il più grave tra tutti quelli dell'umanità non è ancora entrato nella consapevolezza comune, come se fosse un tabù, vietato parlarne! In più ci si mette la controinformazione (facendo leva sul fatto che nei paesi benestanti come in Nord America e l'Europa la popolazione tende a crescere lentamente, ma anche laddove ci fosse decremento, è nel complesso che va inquadrato il problema: Africa, Asia e Sudamerica sono esplosive!) I conti sono sempre di 80 milioni costanti ogni anno in attivo e non c'è ancora segno di speranza di qualche flessione. Il congresso del Cairo ha scatenato il fondamentalismo cristiano. Sotto questa pressione l'allora papa Wojtyla rifece fare un congresso su questo tema con scienziati cattolici, pensando che i risultati fossero viziati da troppa... laicità. Ma quando questi ribadirono che le conclusioni erano corrette, la risposta fu che bisognava riporre la speranza in Dio. Insomma è un tabù rivedere in modo ragionevole "l'andate e prolificate" della Bibbia, che aveva un senso quando la popolazione era meno di 1 centesimo dei quella attuale, quando guerre ed epidemie dimezzavano la popolazione. Il papa Francesco invece oltre a rompere l'omertà nei riguardi della pedofilia e della ricerca di potere e ricchezza in seno alla chiesa (adottando anche severe misure, Dio gliene renda merito) ha posto l'attenzione su una procreazione responsabile, secondo misura e intelligenza, che gli uomini non sono conigli. Nel campo islamico in Iran  la campagna antidemografica (anche con la distribuzione gratuita dei profilattici) è stata così efficace da farne uno dopo di segno opposto per riequilibrare. Ma anche arrivando a una drastica diminuzione il processo avrebbe dato vantaggi che l'eccedenza è comunque enorme dappertutto.

Fino a poco tempo fa si potevano trovare  articoli di giornalisti e di medici,  evidentemente ispirati dalle laute mance dei produttori di tabacco, che scrivevano che fumare fa bene.  Oggi invece è possibile sentire e leggere qui e là, da questo tipo testimoni della malafede a pagamento, che il problema non esiste o addirittura che si devono fare più figli. Questa propaganda può avvenire indistintamente nei paesi islamici o occidentali dove si riscopre la guerra dei numeri, quella stessa amata dalle dittature fasciste e comuniste (la Cina però si renderà conto dell'errore e farà una brusca retromarcia con un severo controllo delle nascite per mantenere una buona economia). Vince chi ha più figli. Ma la madre dei cretini è sempre incinta.

Il pianeta è sempre più avvelenato. Perfino nel grasso degli orsi del polo nord si ritrovano le sostanze chimiche tossiche  rilasciate da industrie molto lontane. Nel mezzo dell'oceano pacifico galleggia per centinaia di miglia una spessa paccottiglia di oggetti di plastica raccolta dalle correnti. Il suolo ha una radioattività decine di volte superiore a quella originale per via degli esperimenti atomici.  La spazzatura umana di ogni genere, da quella delle scorie radioattive a quelle tossiche, alle montagne puzzolenti delle discariche cresce in modo esponenziale.  I mari sono sempre più poveri di pesce, la desertificazione si espande anche a causa delle monoculture intensive. Anche l'ossigeno che respiriamo diminuisce drasticamente mentre aumentano i gas tossici come l'anidride carbonica. Le risorse si assottigliano enormemente ma cresce la domanda. In questa situazione dove la casa  brucia si continua a litigare, a pensare alla quantità e non alla qualità della vita umana, alla materia da consumare e produrre e non all'evoluzione dello spirito.  Ciò è demenziale ma evidentemente non così per l'uomo. Che la salvezza del pianeta dipenda dalla sua estinzione per effetto della sua invadenza distruttiva? Speriamo di no attraverso un suo passo avanti qualitativo ed uno indietro quantitativo.

Nazzareno Venturi

 

 

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