Piero Crida : "Alkemy" acquarello

Due parole di commento?



 
 

Brutto vizio è quello del critico ( in filosofia, in psicologia, nell'arte, al mercato etc. ) di far entrare ogni cosa in categorie, renderla accessibile e digeribile in schemi troppo spesso predefiniti. Ma il bello del tutto sono le variabili, l'indefinito, perfino nella scienza, pizzico aromatico dell'Inconoscibile  ma sentito, esperito in quel gioco d'opposti coincidenti di cui si nutre il mistico ( strana mescola consapevole d'infinito e di contingenza ). Ma servono pure i quadratini logici,  la spiegazione  per chi ha bisogno d'idoli, sicurezze, norme ma in fondo  di parole, concetti , surrogati d'esperienza dato che la natura od il divino, non ha loro  dato ancora Altro. Per questo esiste la religione, il civismo, la scienza ossia i limiti di terra. Ma chi ne può fare a meno? Servono per tutti che la terra reclama i suoi diritti su ognuno.

E allora due parole su Piero Crida, conosciuto soprattutto come artista . I suoi acquarelli dimostrano una maestria tecnica ed una sapienza simbolica evidente, unica, che  porta naturalmente il critico d'arte e chiunque abbia occhi per vedere a considerare il loro autore come  una massima punta dell'arte, non solo dell'oggi . Per questo non ha bisogno di lodi e fanfare critiche, le sue opere parlano da sole a sufficienza, testimoniano un forte valore che zittisce ogni commento come superfluo.

Ma il Crida poeta e cantante per alcuni è una novità. Le nove liriche sono testi di canzoni nell'arco di oltre un ventennio. Al di là dell'empietà e della religione, della dissacrazione e del culto, la parola che leggiamo è consapevole forma di una esperienza, di una vita. Trae linfa dalla realtà e non si nasconde dietro nulla, per questo appare genuinamente corrosiva, diretta, che mi ricorda chiaro, soprattutto in qualche punto, l'autentico sufismo. E' la trasparente  individuazione di un sè , di una Via interiore nella Via, coi suoi abissi e i suoi cieli brillanti, nell'immensa variabilità e creatività visibile, ascoltabile, gustabile, godibile, percepibile, vivibile, amabile dell'Esistente.

Nazzareno Venturi


 

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