Tutto ciò che mi è stato raccontato su di Lui, a Lui l'ho rispedito con queste parole: "Signore, se mi invii qualcosa, inviamelo assicurandoti di non averlo fatto passare tra le labbra di qualcuno, da Adamo sino al Giorno ultimo, poiché io mi rifiuto di mangiare i resti degli altri."

Abu alHasan Kharaqani (960-1033)



 

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SULL'ECUMENISMO


premessa alle domande inviateci

Il termine ecumenismo deriva dal greco ecumene che significa terra. "insieme delle terre del globo in cui abita l'uomo"(diz.enc.Sansoni 1987). Da qui l'estensione di significato: " che riguarda tutti i popoli e le loro religioni". E' evidente che non si può fare ecumenismo ( meglio parlare di dialogo interreligioso per evitare un atteggiamento sincretistico appiattente ) partendo dal presupposto che la propria forma religiosa è più rivelata delle altre ( o tanto peggio l'unica tra i "miliardi di miliardi" di corpi celesti  negli abissi di tempi cosmici incalcolabili ) . Se un ayatollah, un vescovo, un rabbino, un guru  etc. cerca di dialogare con gli altri con in testa una simile presunzione è destinato a fallire, potrà litigare od al massimo ipocritamente far finta di rispettare l'altro ma sentendosi superiore. Diciamolo apertamente, che fa bene alla salute, o pensiamolo a chiare lettere senza eufemismi: è un cretino (quante volte le autorità non solo religiose peccano di sciocca arroganza: chi vuole essere autorevole dimostri capacità e ragionevolezza!). Ciò non significa far di tutte le erbe un fascio, polpettoni sincretici anecumenici (senza terra) poiché ogni religione ha la sua peculiarità, impronta che la distingue, valore da vivere: ha la sua "terra" da coltivare. Ma partendo dalla spiritualità, dal principio, rimane solo Dio, l'unico Necessario. Sono gli uomini che hanno bisogno di una religione, non Dio. Nel cuore di ogni religione c'è questa universalità, il resto che la distingue dalle altre, ha valore in un tempo ed in uno spazio non nell'Eternità. Certo in alcune religioni come l'Induismo, il Buddhismo, l'Islam l'accettazione eguagliante dal piano spirituale delle diverse vie religiose, è affermata esplicitamente, in altre più burocratizziate ed ideologizzate è da cogliere sotto la crosta, ma se c'è in esse rivelazione c'è anche il sovraformale e l'ecumenismo ( o meglio, per evitare che esso si apiattisca nel sincretismo:  il dialogo interreligioso ) diventa elevato, consapevole e sincero.

IL DIALOGO ISLAMICO-CRISTIANO

Sul piano pratico ed esteriore (zahir) la tolleranza tra musulmani e cristiani non può non  essere reciproca basandosi sulla comprensione vicendevole : i cristiani possono perdonare il fanatico fondamentalismo attuale dei cattivi musulmani sapendo che è dovuto ad ignoranza e che è agli antipodi dell'Islam Coranico, i musulmani possono perdonare il passato dei cristiani, dove la prevaricazione si è abbattuta soprattutto  durante lo sfruttamento coloniale , ben sapendo che è anch'esso all'opposto dell'insegnamento evangelico. I musulmani possono tollerare l'apparato pagano del cristianesimo  sul piano dottrinale e folcloristico sapendo che l'insegnamento di Gesù  si è diffuso nell'impero romano eppoi tra i barbari grazie a questa "copertura" e "visibilità" pagana e che, come annuì d'assenso il papa ascoltando Francesco d'Assisi , di ciò sono consapevoli le figure autentiche del cristianesimo. I cristiani possono tener presente che i costumi dei popoli islamici non sono l'Islam, il chador su tutti, e che sul piano dottrinale certe rappresentazioni infantili, come le descrizioni del paradiso, sono illustrate come favole dallo stesso Corano  . Allo stesso modo i  musulmani possono essere tolleranti con la credenza  non solo cristiana, dell'incarnazione divina (dall'Induismo alle antiche religioni )  sapendo che comunque dietro l'apparente politeismo  si cela una unica divinità (Brhaman per gli indù, l'Unità Sovrapersonale per i cristiani) e che la visione pagana dei figli di Dio rappresenta simbolicamente  un ricorrente archetipo  salvifico come quello della morte (per crocifissione o comunque uccisione ) e resurrezione del dio.  I cristiani possono ricordare  che nel Gesù profeta dell'Islam c'è comunque la figura profetica-mediatrice del divino.   E sul piano interiore (batin) tutti possono accettare il monito del Corano che se Dio avesse voluto tutti avrebbero un'unica religione, ed evangelico, che è  la fede in Dio che salva e non l'adeguarsi ipocritamente e ottusamente ad una religione (guai a voi scribi e farisei...), sia esso pagano (il centurione) pubblicano, samaritano, straniero (l'esorcista estraneo) .Ma quante volte dietro i fideismi religiosi in lite tra loro c'è non solo il primitivo bisogno di identità  nella consuetudine, ma il calcolato interesse economico e politico! Vanità, nient'altro che vanità disse Cohelet. Basterebbe un pizzico di sincerità e di onestà intellettuale per ridare a Cesare quel che è di Cesare ed a Dio quel che è di Dio. Ma qual è la religione che non ha confuso gli ambiti? Che non ha utilizzato ed utilizza il suo paravento sacro per gli interessi mondani ? Sia pure, ma come si riporta nella saggezza di tutti i popoli, l'abito non fa il monaco: le sottane di aiatollah ,di vescovo, di swamy, di lama, di guru etc. non fanno certo un uomo di Dio.

 

D) Ho letto "diavoli e diavoletti" (in studi) . Vorrei sapere  qualcosa di più sul male nelle altre religioni orientali   che lì non è trattato ed anche nella massoneria. Grazie.

R) Esiste un buon libro sul diavolo di Di Nola in cui potrà trovare quel che cerca in modo dettagliato. Nella massoneria satana può anche assumere un aspetto positivo, se satana è la ricerca, la libertà di pensiero, il progresso allora viva satana: così il Carducci. In modo ereditato dall'illuminismo sufi comunque satana rappresenta per la massoneria l'intolleranza, l'ignoranza, l'obbedienza cieca e fanatica, l'odio per il sapere e per l'evoluzione umana, l'oscurantismo. Il Corano insegna ad invocare Dio (che è la Verità -in assoluto inconoscibile- in tutte le sue articolazioni possibili )  perchè ci allontani dagli ignoranti, ed il modo migliore per sentire questo pericolo è riconoscere la propria ignoranza che non termina mai come il suo opposto:la conoscenza. Sempre il Corano dice che vale più il sangue del sapiente che quello del martire

D)Vorrei segnalarmi quel che credo sia un gravissimo errore nella: << Dio, concedimi la Serenità per accettare le cose che non posso cambiare, il Coraggio di cambiare le cose che posso e la Saggezza per riconoscere la differenza. preghiera attribuita a Francesco d'Assisi .>>  Il buon S. Francesco d'Assisi non c'entra con questa preghiera che sebbene  attuale ed interreligiosa è molto più antica di lui. Trattasi infatti della traduzione di una preghiera Cherokee.  Credo sia rispettoso correggere l'errore.

R) Grazie per averci segnalato un eventuale errore. Questa è una frase  che talvolta è citata nelle antologie di saggezza o come prefazione ad un paragrafo. Non si dice "di san Francesco" ma "attribuita" a san Francesco. Potrebbe essere senza dubbio un'attribuzione fasulla. Del resto diversi testi  sugli indiani d'america (soprattutto quello su Alce Nero) sono stati criticati in quanto, vero o falso che sia, verrebbero plagiati detti di santi cristiani. Ma questo non è il problema. Una frase come quella in questione data la sua universalità, il suo buon senso quasi ovvio, potrebbe avere diversi autori, molti sconosciuti, senza che uno abbia imitato l'altro. In modi diversi si ritrova perfino nella saggezza confuciana. Insomma..."va da sè". Comunque sia all'occasione verificheremo se essa è presente già prima del 1600/1500 (ossia prima dei contatti culturali con gli amerindi)    nell'ambito cristano con l'attribuzione a Francesco d'Assisi.  in tal caso non è da escludere che anche san Francesco abbia realmente detto questa frase (ma siamo sempre nell'ipotetico: l'attribuzione si riduce spesso ad un vago "si dice che" senza una fonte sicura) . Sarebbe una ricerca scientifica interessante che può cominciare lei.

D) (...) Sarebbe importante evidenziare come Dio possa essere dimostrato ed allora il discorso ecumenico sarebbe facilitato. Come cristiano (....) capisco che è una credenza che Gesù sia figlio del Padre Eterno,  ma Dio è dimostrabile non solo dai miracoli ma da prove razionali (...)

R) Se Dio fosse dimostrabile come un'evidenza razionale e fenomenica sarebbero matti gli atei e gli agnostici. Molti di costoro, soprattutto tra gli agnostici, si sono rivelate anche persone equilibrate e valide nel campo della cultura e della vita. La Sua Realtà extrafenomenica (laddove la ragione non è applicabile) di fatto pone la sua esistenza nel mistero e nell'inconoscibilità (termini coranici). I mistici affermano la Sua Realtà per via di una esperienza intima per cui rimane un fatto soggettivo e non un'oggettività materica dimostrabile. Anche i cosiddetti miracoli decantati da tutte le religioni, rientrano nel regno fenomenico come episodi inconsueti di cui ognuno è libero di dare l'interpretazione che ritiene più valida. I mistici dicono che le allegorie ed i segni di Dio sono ovunque, ma solo loro lo possono dire perchè parlano col cuore (un pò come gli artisti e poeti autentici, con le loro licenze, si fanno apprezzare ed amare da tutti ) . Le prove accademiche a tavolino a favore o contro Dio,  entrano solo nel regno delle inutili discussioni.

D) (...) durante la trasmissione il monsignore (coadiuvato dal giornalista convertito e dal conduttore) ha parlato di un Islam oggettivo e non ideologico, come se oggettivamente l'islam e il sui libro sacro costituissero una religione di bombaroli (...) e Gesù non appare in certe circostanze come un rivoluzionario nelle sue invettive a raffica contro gli scribi e farisei, nella cacciata dei mercanti dal tempio, nel discorso che è venuto a portare la spada, a dividere il genitore al figlio eccetera eccetera eccetera? Non sembra forse uno zelota, i brigatisti di allora, tanto che qualche storico ha detto che Barabba e Gesù in realtà sono la stessa figura distinta ad arte nei ritocchi letterari dei vangeli? Dove è il cristianesimo oggettivo?

R) Se fosse così ovvia l'oggettività di una religione non ci sarebbero così tante fazioni a litigare . Questo accade, probabilmente, perchè si perde di vista l'essenziale.  Il fanatico leggerà fanatismo e il saggio leggerà saggezza. C'è chi leggendo il vangelo si è fatto evirare (beati gli eunuchi...MT 19.12) e chi vi ha trovato la giustificazione all'inquisizione.  Così leggendo il Corano. A.K.Coomaraswamy ebbe a dire che un orientale crederebbe a Gesù anche se fosse dimostrato storicamente che non è mai esistito, insomma la sua realtà simbolica vale di per sè, e non è certo quella di un ordinario ribelle pur in cerca a modo suo della giustizia, nè pure quel campione, al contrario, di passività, come emerge da parecchie rappresentazioni artistiche. In ogni religione c'è un archetipo positivo che va salvato e tutelato, non è una invenzione ma sta nell'uomo, ma ancor prima c'è un impulso di fede, di bene e di pace a cui dovrebbe riferirsi ogni uomo di buona volontà indipendentemente dalla credenza ideologica.

D) Sincretismo ed ecumenismo non sono poi la stessa cosa? Perché confondere e mescolare diverse idee? (...)

R) No, non sono la stessa cosa. Ogni religione ha la sua identità, i suoi riti e le sue credenze e ciò va salvaguardato.Il Corano dice che se Dio avesse voluto ci sarebbe un credo unico per tutti. La pluralità comunque è unita alla fonte come i colori sono aspetti di una unica luce.Ognuno, dice sempre il Corano, nasce muslim (con la fede in Dio) poi le situazioni etniche e culturali lo fanno cristiano, ebreo, musulmano, buddista...E' importante comunque conoscere i termini, per questo esistono i vocabolari. Il termine sincretismo originariamente fu usato dai cretesi per significare un'alleanza temporanea di forze contro un unico nemico, poi con la Riforma una intesa tra umanisti e cristiani o tra le diverse sette cristiane. Infine per definire correnti  filosofiche religiose con elementi ideologici propri di differenti   dottrine. Talvolta l'unione dei rovesci della stessa moneta.  Esempio di sincretismo è un partito indiano che si rifà al comunismo ed al fascismo. Il termine ecumenismo deriva invece da ecumene, l'insieme delle terre dove abita l'uomo (anecumene lo spazio disabitato). E' stato usato per indicare "tutto il mondo cattolico" poi, riprendendo il significato etimologico originario, il dialogo tra tutte le terre (religioni) umane. A livello psicologico ed etnologico l'uomo ha bisogno di una identità culturale ma la cieca chiusura in essa si traduce in fanatismo e fondamentalismo, psicosi del tradimento, disprezzo dell'altro: io sono o.k. tu non sei o.k.,costituente una sintomatologia paranoica.

D) Mi sembra che sia inconciliabile il concetto di Dio cristiano con quello Islamico. Dio per i cristiani è Gesù e per i musulmani si chiama Allah. Mi sembra semplice...

R)Allah significa "il divino" (al-lah), quindi anche un cristiano arabo dirà che crede in Allah .La traduzione del termine Allah in italiano  è Dio. Non è dunque un nome proprio, personale. Il Dio infinito, onnipotente che si è rivelato ad Abramo è lo stesso per gli Ebrei, i Cristiani e i musulmani, da cui il concetto di religioni abramiche che si rifanno al Dio del comune profeta Abramo. Dio come principio di tutte le cose è uguale per ogni religione: anche chi non crede specificatamente ad una religione sa cosa significa Dio. Poi le distinzioni formali. Per capire la logica del concetto della Trinità cristiana in cui la seconda persona è identificata nel figlio (o logos, Verbo) bisogna entrare nelle elaborazioni teologiche di impostazione  filosofica greca che la hanno formulata e suggellata nel concilio di Nicea. Lo Spirito Santo (il pneuma) e il Padre (il nous) e il Figlio (il Logos) rappresentano la sacra tetrakis . Prima di queste elaborazioni, prendendo per fede i vangeli canonici, sappiamo solo che Gesù chiamava Dio padre (abba) ed invitava gli altri a chiamarlo così da cui la preghiera del padre nostro. Sappiamo che egli era considerato un rabbi (maestro), un profeta, o un messia ( l'unto o cristo , perchè unti sacralmente erano i re ): da cui l'ovazione della gente(che si attendeva un liberatore )  "osanna al figlio di Davide" della domenica della palme  . Sappiamo ancora che quanto verrà personalizzato come  Spirito Santo appare nei vangeli nell'annuncio del parakletos, scritto in origine paraklytos (il degno di essere lodato). Per la cronaca, per molti una profezia,  questo termine in arabo si traduce Muhammad (Maometto): "Quando verrà, lo Spirito di Verità , egli vi guiderà verso tutta la verità, perchè non vi parlerà da se stesso, ma dirà tutto quello che ascolta, e vi farà conoscere l'avvenire. Egli mi glorificherà, perchè riceverà del mio e ve lo farà conoscere (16, 7-14)". L'attesa sembra di qualcuno in carne e ossa: Maometto non parlerà di suo ma dirà quanto ha ascoltato dall'arcangelo Gabriele, loderà Gesù e ne accetterà la profezia.  L'elaborazione teologica svilupperà invece il concetto di Spirito Santo, il pneuma , e per quanto riguarda  Gesù il concetto di incarnazione divina, proprio della religiosità greco-romana (che viveva dei miti in cui gli dei si mescolavano e figliavano con l'uomo). Una raffinata speculazione sull'unigenito  portava il Logos in modo esclusivo nella figura di Gesù.  Già il magnifico prologo del vangelo di Giovanni  identifica il verbo alla luce che si incarna, si umanizza in Gesù  e nei credenti "quanti hanno accolto(il verbo) Egli (Dio) ha dato il potere di diventare figlio di Dio, ai credenti in Lui, i quali non dal sangue né dal volere della carne,né dal volere di uomo sono nati ma da Dio sono stati generati(1,12). Ma lo stile non segue i parametri ebraici ma quelli filosofici ellenistici. Nella concezione ebraica Gesù rientrerebbe nel concetto profetico, concetto ripreso dall'Islam. La controversa resurrezione (che comunque è uno splendido simbolo) chiude la storia dell'uomo-dio caro al pensiero pagano ma estraneo alla categorie precedenti. Comune invece nell'area mesopotamica è il mito del Dio o dell'eroe che riscatta con la sua morte e resurrezione l'umanità dal peccato, da Osiride a Ghilgamesch. 

D) La religione non è come tutte le ideologie una propaganda di se stessa che fa antipropaganda  delle ideologie contrarie? Non è forse politica anch'essa? Il mondo è tutto un pullulare di piazzisti e venditori ambulanti non solo di prodotti commerciali ma anche di convinzioni politiche e religiose, oppure della propria immagine; ognuno cercando di convincere imbroglia quanto può, falsifica, cerca di sottomettere la concorrenza, cerca di manipolare le regole a suo vantaggio. Questa è la realtà descritta da un vecchio come me.

R) C'è saggezza in quel che lei dice. A nostro avviso però le religioni contengono dei valori universali che sostengono l'uomo, che gli ricordano che la vita non è da spendere nel modo che lei ha descritto. Certamente le religioni, nel loro aspetto burocratico ed ideologico rientrano nel gioco mondano. Solo nel fondo si trovano le perle.

D) Le religioni parlano di pace e credono in un Dio buono, eppure nel mondo c'è tanto male! Ci sono mostri nella storia che non sono umani, responsabili di atrocità inimmaginabili. L'umanità ne è vittima. Se esistesse questo Dio non può volere che accada tutto ciò (...)

R) Questi mostri, come li chiama lei, hanno lo stesso patrimonio genetico umano di tutti gli altri. Esprimono il lato negativo dell'uomo non qualcosa di alieno, se gli uomini fossero più evoluti essi non allignerebbero : allo stesso modo di  un organismo che neutralizza gli agenti estranei. C'è insomma una complicità talvolta cosciente (dettata spesso dall'interesse e dalla codardia)  altre volte incosciente che permette loro di emergere e dominare. Esprimono insomma quanto c'è nell'uomo nei suoi lati distruttivi in parte ben spiegabili studiando la loro psicologia ed il loro ambiente d'infanzia. Si possono capire  senza per questo giustificare: da Hitler e Stalin, a contemporanei che diverranno "mostri" nell'intendimento solo dopo: adesso spesso giustificati se non addirittura venerati ma non capiti nel male che fanno ( e del quale sono loro stesse vittime) . Dio,  permette tutto ciò, lascia che si svolga nella scacchiera di questo mondo un disegno che  il nostro ingenuo io bambino vorrebbe rosa e fiori. Se tutto in questo mondo apparisse in un bene perfetto  come il senso comune lo concepisce, non ci sarebbe libero arbitrio. Ogni azione sarebbe decisa in modo unidirezionale. Dio sa quale sarà ogni scelta ed i suoi effetti poiché è oltre il tempo ma non la determina . Eppoi, per chi ha fede e saggezza, la giustizia c'è comunque, anche se il male non si risolve immediatamente in bene, e determina altro male, nella Totalità si ristabilisce l'equilibrio. Che ne sappiamo noi delle Leggi divine per dire a Dio cosa deve fare? E non è presunzione la nostra l'affermare "non ci credo più" perché le cose non stanno come noi, esseri così limitati, desideriamo?

D) Sembra facile scoprirlo, questo Dio, noi che da piccoli abbiamo vissuto di santini e madonnine multicolori, santi e patroni, statue in processione, riti superstiziosi, cerimonie incomprensibili. Da piccolo lo sentivo, lo vedevo ( nei fiori, nelle stelle, nelle righe delle tigri....) e volevo risposte alle mie domande, che vertevano principalmente sulle incongruenze evidenti tra la scrittura ( qualcuno aveva avuto la lungimiranza di regalarmi una vera Bibbia) e la pratica cattolica: prima su tutte il divieto di fabbricare immagini e di adorarle, vedi vitello d'oro, e poi le restrizioni  alimentari, che essendo osservate dai musulmani ma anche dagli ebrei mi facevano sospettare quello che ho scoperto poi, dopo aver attraversato, ancora bambino, tutte le umiliazioni e le ipocrisie del collegio sacerdotale, senza però arrivare a nessuna risposta. Nel tempo, poi, mi sono trovato a discutere con i Testimoni di Geova e con i Cristiani Evangelici, dove finalmente incontravo una sorta di puro monoteismo, offuscato purtroppo da un rancore mascherato da superiorità nei confronti della Chiesa di Roma. E poi ho recitato mantra con i Buddisti, quelli metropolitani e quelli arancioni, e poi ho ballato con gli animisti del Brasile......Fede? folklore?  molti sorridevano, ma nessuno aveva risposte per me. Eppure, in questo mio vagare, è bastata la prima sura del Corano a farmi fermare, e la seconda per farmi capire .Un libro comprato "per caso", rimasto incellofanato per mesi, si è aperto per me, grazie a Dio, e da allora si è aperto ogni giorno.La mia vita è cambiata, ho riacquistato una dignità di creatura, liberato da 1000 anni di schemi sociali, barriere culturali, imposizioni mediatiche, dolorose esperienze sulle strade più sbagliate. Non ricordo un giorno triste, grazie a Dio, da quando ha deciso di entrare nella mia esistenza. Non posso ambire ad essere musulmano, nonostante mi sia adeguato negli aspetti più pratici.Quello che posso dire è che la presa di coscienza dell'unicità di Dio, della perfezione della Sua Creazione, uomo compreso, e l'accettazione come verità della "favola" di Adamo ed Eva e dell'immortalità perduta, poco importa se letterale o più "scientificizzata" , toglie questo velo di vaghezze e misteri e mostra il contrasto tra ciò che è creato e ciò che è opera d'uomo, tra ciò che attiene alla verità e a ciò che ne è mistificazione, e le cose del mondo diventano immediatamente più decifrabili. Non si avverte più l'incompletezza di chi affida la sua anima ad altri e si sente inadeguato al rapporto personale con Dio. Adamo, Abramo, Mosè, Maria, Gesù, Maometto, e perchè no, Francesco, anche lui innamorato di Dio e della sua creazione, e secondo me chiaramente indicato nel Corano. Una lunga serie di punti in comune che, se uniti con una linea di conoscenza anche solo essenziale ma veridica, abbandonando tutto ciò che non è scritturale, diventa la strada pronta per tutti coloro che, come me, hanno sempre avuto il desiderio e il bisogno di Dio e delle sue regole, e non credo, in quanto siamo uomini, che possiamo farne a meno senza dolore.Grazie a voi Sufi, che sento vicini al mio modo di vedere e sentire; ora, che ho fatto tutto questo percorso da solo, sento forte il bisogno di aiutare quelli che vedo sì, almeno a parole, credenti, ma che soffrono di questa non conoscenza del Dio che chiamano Padre. Ora per me la parola chiave è "povertà", unica condizione in cui Dio si manifesta senza interferenze materiali. Confido in quello che sta scritto nel Corano, ma anche nel Vangelo, sul valore della testimonianza: i miracoli che Dio ha fatto per me sono così evidenti che non trovo miglior modo, oltre alla preghiera, per ringraziarLo.

R) Che bello sapere che dentro tante vite, come la sua, c'è la ricerca di quel significato che chiamiamo Dio e che può essere contenuto non dai cieli e dalla terra, nè tanto meno da formule e dogmi, riti e credenze, ma solo, come dice il Corano, dal cuore del suo fedele.

D) Ho letto oggi nel vostro spazio "Studi" la bella riflessione su Francesco, e sono contento di trovare molte analogie con quello che penso e sento. Fin dai tempi del catechismo, il "Cantico delle creature" era l'unico canto che mi dava il senso della vicinanza di Dio : ora ho capito che rappresenta l'essenza del puro culto monoteistico, visibile a tutti e non vista dai più.Ho scoperto da pochi anni il Corano ( grazie a Dio, è proprio il caso di dirlo) che ha cambiato e continua a cambiare la mia vita in meglio, sto lentamente studiando l'arabo con una insegnante madrelingua, metto in pratica le abitudini alimentari islamiche, a volte prego ma ho anche paura di sbagliare.....Frequento amici musulmani, giovani, che però non praticano regolarmente; quelli che lo fanno, un po' ne hanno il giusto pudore, un po' non ci credono che un italiano battezzato cattolico abbia scoperto "da solo" le verità dell' Islam, e ne voglia discutere con loro, che l'hanno ereditato da generazioni. Magari hanno paura perchè conservo anche il messaggio di Gesù, a cui nulla il Corano toglie, e pensano che voglia convertirli ! Ma io sono pacificamente convinto di quello che ho scoperto, solo vorrei trovare il filo che può attraversare la diffidenza e portare alla verità chi vive nel dubbio, e non sa più chi pregare, come era successo a me. Mi chiedo ad esempio se non esista la possibilità di pregare in italiano, perchè se voglio mettere al corrente la mia famiglia del mio culto, come faccio a non impaurirli con una lingua per loro misteriosa? E se qualcuno in autonomia e intimità volesse adorare Dio da puro monoteista, in termini islamici ma senza studiare l'arabo, può farlo e definirsi musulmano?

R) Per ben tre volte il Corano evidenzia che cristiani, ebrei, musulmani e chiunque prega in Dio e compia il bene quegli avrà il suo paradiso e non sarà leso da nulla. Ciò, accanto ad altri versetti in cui si afferma che ognuno nasce muslim, ossia credente nell'unico Dio, ma che i contesti culturali variano il suo credo e che comunque sarà giudicato per le sue azioni, sta a significare che non è essenziale (se non per i fondamentalisti) la conoscenza dell'arabo. E' altrimenti consigliabile fare lo sforzo di conoscere in arabo almeno le recitazioni più famose ( la Fatiah , la 112 e il versetto della luce...) per poter partecipare alla preghiera collettiva e gustare il ritmo e la melodia dei brani. Importante comunque è l'intenzione e capire il significato di quanto si dice non la ripetizione meccanica.

D) Volevo sapere per cortesia quante sono le moschee costruite in Italia ed in Europa dai seguaci di Allah e quante chiese cristiane ci sono tra nei paesi mussulmani.

R) Per intanto l'espressione "seguaci di Allah" per definire i musulmani è scorretta come la locuzione  "seguaci della famiglia dei tre dei" per definire i cristiani. Al-Lah tradotto in italiano significa letteralmente "la (al) divinità (lah) " Un cristiano arabo dirà che crede in Allah, non essendoci altro termine per definire Dio. Se per moschee intende i grandi edifici con cupole e minareti essi, in Europa, si contano sulle dita delle mani ( in Italia a Roma c'è una moschea come si deve ) . Il resto sono capannoni o saloni adibiti alla preghiera. Le chiese attive invece sono numerose nei paesi musulmani come sa chi  è abituato a viaggiare per le capitali ed è in grado di verificare di persona.

D) Ieri su una rubrica televisiva (...) un prete (...) affiancato da un direttore di giornale (...) che si lamentava che l'occidente e la chiesa danno troppo spazio all'Islam, ha criticato un cardinale accusandolo di aver invitato a pregare per le religioni, finendo poi per dire "io non pregherò mai per l'Islam". A parte altri interventi di politici che rimarcavano il senso dell'identità dell'occidente cristiano da contrapporre a quello islamico, il messaggio di odio e di integralismo (il fanatismo è sempre degli altri) lanciato da chi organizza queste tv era chiaro. Ma, mi domandavo, non c'è invece tanta luce nell'invito di quel cardinale a pregare per tutte le religioni?

R) Certo, ed è nello spirito del Concilio Vaticano II, una punta della intelligenza cristiana. Ma che ci vuol fare, accanto a persone che cercano gli interessi comuni, i valori dell'uomo, la bellezza, la fede oltre le differenze dei credi, dei costumi e delle mode, portando pace e amore, c'è chi semina zizzania rivendicando un bisogno di identità da interpretare anche a livello etnopsichiatrico (l'identità nel clan, nella squadra, in una religione, in una patria, in un partito... che si ravviva nella contrapposizione con un diverso cercato e presunto tale). Accanto a giornalisti che denunciano il marcio altri lavorano per coprirlo deviando l'attenzione altrove, spesso su una cronaca nera di convenienza (sono pagati profumatamente  per questo), accanto a chi fa c'è chi disfa, perchè meravigliarsi della mancanza di etica e di onestà in certi ambienti? Cambi canale ( sempre che ne esista uno libero di fatto e non di nome).

D) (...) ci si aspetterebbe che “Occidente” venga confrontato con “Oriente”, quindi l’accostamento Occidente/Islam sembrerebbe suggerire una qualche equivalenza Oriente/Islam; ora una relazione Oriente/Islam è innegabile, ma non certo nei termini da rendere l’Islam complementare dell’Occidente. Si potrebbe allora pensare ad una equivalenza Occidente/Cristianesimo, ma questa equivalenza mi sembra ancora meno sostenibile della precedente, perché l’Occidente moderno non può certo dirsi “cristiano” (...) Tutta questa premessa per dire che già nei termini, Occidente/Islam, si prefigura una dicotomia impropria.(...) La coesistenza Occidente/Islam è: impossibile, finché le due civiltà conservano le loro identità, soggettivamente percepita come un ostacolo da ciascuna di esse (...). L’Islam fonda sé stesso su un principio trascendente; l’Occidente moderno, con tutte le precisazioni e i distinguo che si vuole, è antimetafisico. Dal punto di vista occidentale ogni concessione all’Islam comporterebbe un freno alla sua corsa tendente a esplorare le illimitate possibilità concesse all’uomo nel mondo; viceversa, un Islam occidentalizzato guadagnerebbe (in democrazia...)

R) L'intelligenza, il buon senso, l'onestà, una vera cultura di pace permettono la convivenza fraterna oltre tutte le ideologie, metafisiche o materialistiche che siano. Se mancano questi valori precipui non a questa o a quella religione o cultura, ma all'uomo, tutto si riduce in chiacchiere.

D) Sintetizzo alcuni punti su un argomento serio di attualità dato le contese religiose in atto. La chiesa cattolica ciurla un pò nel manico quando sottointende: "Noi siamo la religione di serie A in quanto abbiamo come riferimento Gesu Cristo figlio di Dio mentre le altre grandi religioni hanno per riferimento "solo" dei profeti Budda e Maometto".In verità tutti gli uomini sono figli di Dio, addirittura come esseri consapevoli a ciascuno è stato dato il se, il granello di senape, la perla energetica che rappresenta la scintilla divina di ogni uomo.Per cui tutti, Gesu, Budda, Maometto, ma addirituura fino agli uomini più disastrati sono figli di Dio. In sequenza cronologica  Budda, Gesu, Maometto sono stati i più grandi geni religiosi che ha avuto l'umanità, ovvero i profeti di massimo livello esistiti. Ogni tradizione religiosa ha le sue sacre scritture che sono testi rivelati da Dio, che vanno capiti e interpretati bene, perchè rappresentano verità che vengono dall'alto . Sono sacre scritture, i Veda, la Torah, l'Antico e Nuovo Testamento, ecc. e anche il Corano. Tutti assolutamente equivalenti ed ispirati dallo stesso Dio anche se chiamato con nomi diversi.Basterebbe capire queste semplici verità e le cose andrebbero molto meglio.Un discorso a parte vale per l'induismo, che è stata la prima grande religione a nascere e molto probabilmente sarà l'ultima religione a morire. L'induismo esprime le varie qualità del divino in forma simbolica, in modo così forte e così connaturato con la natura dell'uomo, che non ha neppure avuto bisogno che fosse inviato un profeta di massimo livello per la sua affermazione.

R) Scivilando oltre la terminologia, quel che lei dice è scritto esplicitamente già nel Corano, ma anche in ogni testo sacro in forme diverse. 

D) (...) le religioni in un modo o nell'altro finiscono per limitare  una vera evoluzione spirituale. Se c'è chi ha bisogno di dogmi e credenze c'è anche chi trova in essi solo orpelli e zavorre. Perchè dunque il mistico dovrebbe seguire una religione e con essa imposizioni   ideologiche come quella sentenziata di recente dal papa che l'embrione ha lo stesso valore di una persona matura? (...) E la sharia islamica non è anch'essa un elemento regressivo (...)

R) E' dell'essere civili rispettare le opinioni, così anche questa del papa e della chiesa che lo segue. Anche la credenza dei testimoni di Geova che nel sangue ci sia lo spirito va in se rispettata ma la legge deve intervenire per rendere comunque possibile la trasfusione ( se no favorirebbe suicidi ed omicidi). Insomma la legge deve basarsi su fatti tecnici e non su presupposti ideologici. La legge islamica se ben interpretatata dovrebbe sempre adeguarsi ai tempi ed al principio di realtà come vuole il Corano, così anche ogni etica, compresa quella cristiana. Se di fatto non è così non è colpa delle religioni ma degli uomini che ne fanno un cattivo uso.

D) Se una donna italiana "iscritta" all'Islam (con tanto di tesserino) in un tempo in cui ciò le era utile, si dichiara musulmana quando le conviene e nasconde di esserlo quando non le conviene, dichiara simpatia per  per "l'espansionismo islamico con le buone o con le cattive"  e antisemitismo) nelle piccole conversazioni per poi rimangiarsi la parola di fronte ad un pubblico, mangia maiale, beve all'occasione, si sposa più volte e più volte si separa, alterna numerosi partner di molto più giovani, si sbarazza con nonchalance di domestici extracomunitari che aveva sottopagato e mai messo in regola, evade le tasse, si fa forte coi deboli e abbassa il capo di fronte a ricchi e potenti e ne combina, per farla breve, di cotte e di crude, se questa donna che da cristiana quale era si sarebbe certo guadagnata le fiamme eterne, si comporta così dopo la conversione, cosa deve pensare dell'Islam chi si era appena avvicinato a questa religione e, avendo conosciuto detta ("importante") esponente della cultura arabo-islamica in Italia, ha visto tutto questo coi propri occhi?

R) L'Islam non è un club come non lo è il cristianesimo e le altre religioni. Quella che lei chiama iscrizione o tessera può solo essere la testimonianza scritta di altri due musulmani davanti alla comunità che quella persona crede ai principi dell'islam avendo dichiarato che c'è un solo Dio e che esistono i profeti (e specificatamente Maometto). Come il cattivo comportamento di un musulmano o anche di tanti musulmani (soprattutto terroristi e fanatici, i munafiq, gli ipocriti che hanno tradito il progetto  di pace del Corano) non tocca l'Islam, così il comportamento di un cristiano o di tanti cristiani (soprattutto i fabbricanti di menzogne, quegli scribi su cui si scagliava l'ira di Gesù) non tocca il cristianesimo. Di recente c'è stata inviata una lettera in cui l'autore diceva di essersi staccato dal cristianesimo a causa anche dello scandalo dei preti pedofili. Chi ha fede guarda la sostanza e non si ferma alle cose mondane. Poi, detto tra noi, una che non si è accorta di secoli di colonialismo dell'occidente nelle terre islamiche, di massacri e occupazioni   con interminabili piogge di bombe, che non ha ancora capito  che il terrorismo è la risposta esasperata, criminale certamente ma qualche volta di dubbia matrice, e comunque manovrata all'espansionismo occidentale, bè, è   davvero un po' fuori , almeno secondo la sua descrizione.

D) (...) personalmente sono stufo di tutte queste liti tra ideologie religiose, ognuna si sente la verità e pontifica , mi rendo conto che un pensiero umile, attento e capace di relativismo è solo quello laico , ma oggi troppo spesso si  sente odor di religione o di ideologismi integralistici nei politici, nelle televisioni e viene da arrabbiarsi (...)

R) A parte il fatto che sono gli uomini a deformare le idee anche le più luminose ed aperte come quelle che appartengono al nocciolo di ogni religione, è storia di sempre che gli integralisti rivendichino la loro presunta superiorità in nome di Dio o di quant'altro. Dalle nostre parti c'è un detto: se hai messo il dito nel nido dello scorpione e quello ti ha punto perchè continui a rimettercelo? Alla televisione si può cambiare canale o spegnerla per godersi un pò di musica, dal giornalaio si può cambiare giornale o rivista, nelle e-mail si può applicare l'antispam per non ritroversi più gli scocciatori e poi viviamo liberamente lasciando vivere gli altri.

D) Mi fa piacere constatare che  in ogni tradizione religiosa c'è una matrice comune, però la si ritrova solo nelle impostazioni mistiche esoteriche che sono minoritarie  e non rappresentate dai poteri costituiti. Quello che sconforta tuttavia è il fatto che anche le persone che vorrebbero vivere nella consapevolezza di un Assoluto Indefinibile, che secondo me trascende ogni concetto duale e ideologico, devono relazionarsi con un mondo esterno che in maniera troppo sbrigativa dà i suoi concetti di bene e di male, istituzionalizza convinzioni ideologiche politiche e religiose e scientifiche che poi diventano elemento di condizionamento e il più delle volte in antitesi l'una con l'altra e senza contare poi i vari disastri ambientali, la fame e la povertà materiale e spirituale.Nella storia dell'umanità c'è stata sempre più distruttività che costruttività per cui tra le due componenti non c'è stato mai un equilibrio perfetto, vedere in questo un disegno evolutivo è molto difficile e ancora di più se si arriva a percepire questo Indefinibile Assoluto che è totale e completa Armonia, cosa che nella nostra vita quotidiana non si può realizzare in forma compiuta e completa. Penso che parlare di libertà  in questo mondo sia un' utopia perchè associo la stessa all'Armonia e alla Verità e, come si sa, ognuno ha la sua verità. Forse all'atto pratico la cosa più giusta è cercare di armonizzare se stessi sperando che il vissuto materiale e le varie situazioni che ti si presentano ti consentano di poterlo fare, sinceramente non credo molto alle manifestazioni di massa e ai poteri costituiti credo di più nelle piccole cose di ogni giorno tenendo ben presente questo Assoluto Indefinibile che è fonte vitale di ogni forma esistente nell'universo, il poterlo vivere è un utopia, il poterlo ricordare è una certezza.

R) Quanto lei dice è veramente apprezzabile. Il disegno evolutivo, per i sufi, riguarda soprattutto il cammino della vita interiore, e non la "storia" in senso idealistico, ed è certo che si sperimenta tra i contrasti, come su una scacchiera. Comunque, almeno fisicamente, negativo e positivo devono necessariamente equilibrarsi, e tutto questo mondo, compresi i nostri corpi, sono fatti di atomi. Questo equilibrio è pure metabolico, tra l'anabolismo ed il catabolismo. Che l'Assoluto sia indefinibile ed inconoscibile razionalmente  lo dice anche il Corano nella sura 112, ma  : "nè i cieli nè la terra mi contengono ma solo il cuore del mio fedele". Il bene ed il male, poi, sono categorie umane su cui pesa una grossa responsabilità. Giustamente lei parla di Ricordo (da corde=cuore) di Dio. Nel mondo   si va avanti tra errori e nella relatività ma il vero esiste, anche scientificamente, se no saremmo bambini incapaci di trovare soluzioni tecniche. Invece siamo capaci di capire le relazioni tra le cose e agire efficacemente.La libertà: nonostante la limitazione (e la pressione) dell'ambiente e dell'inconscio genetico rimane un altro terzo che è la risposta personale. La invito a leggere un testo di uno psichiatra americano, William Glasser, con un titolo da cassetta ma di buon contenuto: "pensa positivo!" (ed.Tea).

D) Mi sono ritrovato a discutere con un musulmano sul fatto che esiste un hadit del profeta che dice cosi':"Tutto quello che e'  nei libri rivelati e' contenuto nel Corano e tutto quello che e' contenuto nel Corano risiede nella Al Fatiha,e tutto quello che e' contenuto nell'Al Fatiha  risiede nel Bismi-llai -l-Rahmani-l-Rahim.E tutto cio' che e' contenuto in tale formula e' nella lettera Ba;che a sua volta e' contenuta nel punto che sta sotto di  essa."Il mio opponente nega che tale hadit esista io peraltro non sono sicuro dell'autenticita' dell'Hadit che secondo Martin Lings e' citata da Abd al Karim al Yili. Il mio opponente afferma che anche senza capire l'arabo bisogna recitare il Corano il piu' possibile in arabo  per "acquisire punti". Io affermo che in base a questo hadit la comprensione dell'Al Fatiha e' piu' che sufficiente. Io mi rifiuto di accettare certe mostruosita' di pensiero ma mi piacerebbe sapere se voi avete qualche informazione  aggiuntiva sull'hadit in questione. L'islam continua ad esistere nonostante i musulmani.
Vi saluto con simpatia e vi ringrazio

R) Di più, l'umanità continua ad esistere nonostante gli uomini. Condivisibile quanto lei dice, è meglio riflettere sul Corano ben tradotto piuttosto che ripeterlo inconsapevolmente ( tra l'altro è uscita l'edizione economica dalla UTET del Corano, con testo arabo, tradotto e commentato da G. Mandel per cui esiste anche in Italia un lavoro sicuro, l'altro è in francese ad opera di Si Boubakeur Hamza)  ), tuttavia studiare alcuni fondamentali  brani coranici in arabo capendo le parole è utile per apprezzarne la melodia ed è un buon esercizio mnemonico. Per quanto riguarda l'adith i sufi ritengono ci sia la possibilità di un minimo comune multiplo, come nei numeri anche nelle parole e nelle leggi fisiche, questo è  anche il concetto dell'adith . Dio è all'origine di ogni punto ed  ogni linea è fatta di punti per cui ovunque si si ritrova Dio, parafrasando AlAllaj. Di G. Mandel riportiamo  quanto segue  , dalla rivista art in Islam 1976 :

 " BISMI: Au nom de. ici la particule bi a un sens corrélatif et l'on peut la relier avel la ba hébraique de la formule biblique ba Shen Yahvé que les Hébreux pronuncent lors de l'acte sacrificatoire d'un animal afin qu'il soit licite à la consummation. En arabe on ecrit ( )(b) dont le point diatrique pour les savants ésoteriques musulmans et en particulier pour les Soufis, reprèsente l'origine, l'essence ed l'etre de tous les univers phenoméniques. ed ceci en étroite analogie avec la signification du point (bindu) tantrique (de tantra) et yogique (de Yoga). A cause de ce fait, les mistique musulmans soutiennent que le contenu de tous les livres révelés est renfermé dans le Coran, que tout le contenu du Coran est renfermé dans la premiere sourate (la fatiha=) et que tout le contenu de la fatiha est dans la Bisimmillah dont le valeur est représentée en tout, par ce point diatrique. Abul Karim al Jili (+889 H./1494 Ap.J.C ) en parla d'une facon exhaustive tandis qu'Abdullah Ibn Masu'§d (c.653/Ap. J.C9 declarait que BISMI symbolise avec le B la beauté resplendissante de Dieu (Baha), avec la S sa grandeur (Sana) ed avec laM son Royame (Mamlaka).

D) Sono d'accordo con quanto l'autore di "Israele" (in studi) afferma, e che cioè il popolo di Dio è tutta l'umanità . Quel che dice la Bibbia nei confronti di Israele a proposito di promesse di sventure quando il suo popolo si allontana da Dio e di favori quando gli è vicino è valido per ogni gruppo umano ed individuo. Poiché insegno  (....) mi trovo di fronte sempre agli stessi pregiudizi e vi confesso che sono stanco di ricominciare sempre da zero (...) evidentemente c'è chi sparge pregiudizi ed odio (...)

R) Che il concetto di popolo eletto sia precipuo ad un idealismo storicistico nato da convenienze politiche contingenti è evidente.La Bibbia del resto è stata scritta e riscritta da uomini che aggiungevano, toglievano, cambiavano secondo le loro tendenze ideologiche. Ogni biblista è in grado di documentare tutto ciò senza che questo tocchi un nucleo di verità universali di cui è partecipe il testo sacro alle religioni abramitiche .Tra esse il fatto che ogni allontanamento  dalla legge dell'amore, della ricerca della verità e della giustizia per seguire soldi e potere si traduce in disgrazia. Ma è un pensiero assai antico condiviso da altre religioni, dal Buddhismo all'Induismo. E' storia di sempre trovare chi semina zizzania anziché grano, simbolo delle cose buone, che fanno progredire ed affratellare gli uomini, ma ognuno raccoglierà quanto ha seminato.  Non credo sia produttivo farsi venire il complesso di Atlante, ossia immaginarsi di avere la responsabilità di tutto sulle proprie spalle magari seguendo motti come "fai come tutto dipendesse da te" assai pericolosi per l'equilibrio psichico oltreché fuori dal principio di realtà. Ogni eccesso è un male. Quel che  chiedono le religioni ad ognuno è di fare quel che  può conformemente ai propri limiti ed al buon senso, ognuno ha il peso che può sopportare : perché cercare di rimanere schiacciati prendendosi anche quello che non ci compete?  Tutto diventa più leggero con la fede.

D) Siamo (...) e ci sentiamo offesi da questa revisione che da "perfidi ebrei" passa a "imbecilli da convertire". Cosa proverebbero i cristiani se nelle preghiere ebraiche e islamiche ci fosse un brano del genere: "preghiamo il Signore affinchè i cristiani riprendano il monoteismo e rigettino l'idea pagana dell'uomo dio" ?(...) dopo altre dichiarazioni che vogliono manifestare la superiorità del cattolicesimo sulle altre chiese, addirittura private della definizione,  sulla scienza, sull'islam, sulla storia (...) Perchè questo disprezzo per chi non la pensa come lui?

R) Se le credenze religiose sono costituite da opinioni che, per effetto dell 'autoconvincimento vengono ritenute certezze, non per questo diventano tali  ( essendo per natura prive di verifiche empiriche). Nessuna religione può imporsi sull'altra per il solo ritenersi l'unica vera, l'unica rivelata  o superiore. Ma aldilà di questa premessa, probabilmente quelle dichiarazioni e revisioni sono da ricondurre ad una strategia politico-ideologica che in effetti lascia perplessi mostrandosi di dubbio successo. 

D) Continuo a sentire sulle televisioni e a leggere sui giornali cose sull'Islam  che anche a me, che non sono un esperto, risultano assurde. Di recente ho sentito parlare di manifestazioni di "islamisti" inneggianti alla resistenza, quando questo termine indica "studiosi dell'Islam" vale a dire che anche un prete può essere un islamista. Da dove deriva questa generica confusione, oltre all'ignoranza di certi giornalisti di non conoscere  il vocabolario?

R) Deriva innanzitutto dalla complessità di una religione. Se un musulmano dovesse prendere qui e là dal Cristianesimo facendo un minestrone di tutte le sue sette, di cose successe tanto tempo fa con quelle attuali, non distinguendo le opinioni ragionevoli da quelle del fanatico (che può essere anche un'autorità pubblica) il quadro sarebbe non solo contorto ma incomprensibile. E' quanto succede con l'Islam in Italia nonostante siano stati pubblicati ottimi libri da studiosi laici (Cardini, Amoretti, Gabrieli ...) purtroppo non sempre letti da chi fa informazione.

D) (...)Non vi sembra di essere troppo materialisti quando escludete l'oggettività delle apparizioni  o di veri casi di infestazioni di demoni? La santa Vergine Maria ha dato prova della realtà dei suoi interventi nella storia (...)

R) La stessa domanda ci è stata posta in riferimento ad altri supposti interventi ultraterreni: ufo e spiriti. Ognuno è libero di credere quel che vuole ma ci sono delle constatazioni su cui non farebbe male riflettere. Ogni società, comprese quelle primitive ha le sue credenze ultraterrene. Le visioni che si hanno sono il relazione alla credenza stessa. Un Buddhista vedrà il Buddha, un cristiano la Madonna, un Hindu Siva, un selvaggio gli spiriti degli antenati. Vedrà anche il corredo iconografico proprio della credenza: la Madonna in genere piange e si lamenta della cattiveria umana, il Buddha sorride impassibile,eccetera. Così anche i demoni hanno caratteristiche precise a quel tipo di cultura e non esiste indemoniato se l'ambiente sociale è privo di quella rappresentazione. In un modo o nell'altro chi soffre di queste ossessioni ha avuto parenti o è stato in gruppi che erano a loro volta ossessionati dalla sua credenza. Ciò significa soltanto che l'uomo nel suo inconscio, nei suoi sogni ad occhi aperti o chiusi, amplifica immagini e suggestioni che riceve dall'esterno. Esiste una fenomenologia delle apparizioni in tutte le culture ed una interpretazione / manipolazione ideologica delle proiezioni. Al di là delle filosofie e teologie rimane in realtà un fenomeno psicologico che indica lo stato di un individuo e di una società, le sue speranze e i suoi timori. Non si tratta di materialismo che è anch'esso una filosofia ,aria fritta come tutte le filosofie, accademiche, occultistiche e spiritualistiche che siano. Certo è che la fede è un moto dell'animo, un sentire, un amare vivo, coi piedi per terra , fattivo,  non distratto dalle illusioni , da nulla alienato.

D) (...) Il patriarcalismo dei popoli arabi ( meglio arabofoni :che parlano l'arabo . Il popolo arabo  abita l'Arabia, non i turchi e gli   indonesiani... (n.d.r. ) può essere il riflesso di un concetto di Dio molto maschile? Nel cristianesimo nonostante lo squilibrio trinitario la divinità maschile (il Padre) è compensata da quella femminile (la Madonna) che ripropone l'archetipo della dea madre. Il Figlio è presentato dal mito in modo asessuato (meglio androgino-n.d.r.) ,per  non far troppo pendere la bilancia in termini maschilisti. Il quattro anziché il tre con due polarità diverse avrebbe evitato problemi. Come diceva Jung sono le religioni estremo orientali che hanno equilibrato meglio le polarità : vedi il Tao, lo yin e lo yang, per cui c'è anche un equilibrio nel valore dei sessi. Anche se seguire una religione o l'altra fa lo stesso per chi ha capito che tutte sono raggi di un unico sole, io preferisco seguire il Buddismo con la stessa apertura che c'è in Giappone il quale è convissuto con lo Schinto, il Taoismo ed i culti naturali.

R) Grazie per la bella lettera che ci ha inviato. Per chiarezza: Il concetto islamico del divino  è oltre gli opposti, quindi oltre i femminile ed il maschile. Il concetto dell'Unità è alla base dell'Islam ed evita tutti quei problemi psico-religiosi. Egli, pur essendo "più vicino all'uomo della vena iugulare" è inconoscibile , oltre la stessa infinità, il vuoto ed il pieno, lo zero e l'uno, oltre ogni colore, oltre ogni luce. I suoi nomi ( i tradizionali 99) si riferiscono a qualità dell'Esistenza per cui non rendono "maschilista" la cultura. Quindi questo patriarcalismo, laddove è presente, va ricercato altrove, in sede antropologica ed etnologica non nella   religione. Lei dice che "fa lo stesso" seguire una religione o l'altra eppure  ha posto delle differenze teoriche dicendo che i concetti metafisici e mitici condizionano l'aspetto psicologico, afferma anche di aver fatto una scelta religiosa col buddismo. Il fatto che le religioni   derivino da un unico Principio non significa che siano uguali, anzi si differenziano fortemente. L'esasperazione di certe loro caratteristiche ideologiche ha comportato devianze. Su tutte l'esagerazione del valore della sofferenza ( siamo in una valle di lacrime, tutti cristi che devono soffrire) , del visionarismo delle figure divine, soprattutto nell'induismo e nel cristianesimo popolare, della rassegnazione o del fatalismo (...intanto fa lo stesso...) proprio nel Buddhismo. Ma sono, come detto, esasperazioni smentibili da un approccio più maturo al fatto religioso.

D) (...) è un piacere ritrovarsi d'accordo, pochi o tanti non importa. Per un bambino il bene sta tutto di qui e il male tutto di là, ed è una mentalità da bambini che si cerca di svendere. Per gli uni satana è di qui per gli altri è di là. Ma l'esperienza insegna che c'è gente positiva tra musulmani e cristiani, americani e arabi, ebrei e palestinesi, gente di sinistra e gente di destra ...Quella stessa esperienza che insegna che c'è gente negativa tra musulmani e cristiani, americani e arabi, ebrei e palestinesi, gente di sinistra e gente di destra...Catene che vanno oltre i confini delle parti, Sempre più persone cercano, vogliono il buon senso e l'onestà al di là delle parti.

R) ..."E' un piacere ritrovarsi d'accordo, pochi o tanti non importa"...Ma forse è un'unica catena con la sua ombra. Chi ha il dono della fede riconosce che solo Dio sa pienamente ciò che è bene ed a Lui  si rimette per non essere tra gli sviati. Egli è colui che corregge i nostri errori. Crediamo di fare del bene ma Lo supplichiamo di darci la consapevolezza di quanto non siamo consapevoli e ci fa errare, e questo limite ci è inerente. Solo nell'abbandono totale si riconosce che solo Lui è la Verità.

D) In molti dovrebbero leggere le pagine di questo sito, che mi ha colpito per la chiarezza e soprattutto l'onestà con cui certi temi vengono trattati, cosa che già avevo sottolineato in altre lettere. Mi interessa particolarmente la questione della differenza tra fede e religione che, a quanto pare, solo i sufi hanno saputo cogliere tra noi musulmani.  Io sono (...) di origine musulmana nato in Italia; il fatto è che la mia "religiosità" per così dire mi ha sempre creato dei problemi con i miei fratelli: dopo averlo fatto fin dall'infanzia, (...) ho smesso di frequentare le moschee perchè, pur con grande dolore, non mi riconoscevo nell'ambiente. Di fronte al mio tentativo, certo non articolato, di studiare il Corano e l'Islam in generale da un punto di vista storico che tenesse in conto l'esegesi moderna, da parte della comunità e, ancor più tristemente, della mia famiglia ho trovato le porte chiuse ed un clima di forte tensione, quasi come se avessi commesso un tradimento. In effetti, l'idea del Corano come parola di Dio perfetta e immutabile l'ho ridimensionata, e questo mi crea molti sensi di colpa verso i fratelli e, lo ammetto, soprattutto verso Dio. Certo le mie idee non sarebbero minimamente accettate e da parte mia non posso trascurare il fatto che, anche per colpa dei miei studi in materia e mi duole ammetterlo, le mie idee sono ben distanti da quella che è la visione ortodossa dell'Islam, quella in cui sono cresciuto. Per mantenere le relazioni con i miei parenti e alcuni dei miei più cari amici mi sono visto costretto a rivedere le mie posizioni e ad ammettere di essere stato ingannato, eppure non mi sento affatto sotto l'effetto di un'influenza demoniaca! Non mi sembra giusto e neppure sensato tagliare definitivamente i ponti, ma d'altra parte non posso neppure tradire me stesso e quella ricerca che non conosce dogmi, senza contare quel pesante senso di colpa che mi attanaglia ogni qual volta mi approccio allo studio dell'Islam da un punto di vista diciamo "non ortodosso". La mia domanda sembrerà fredda e calcolatrice e certo non voglio fare la parte del martire, sarebbe puerile, ma è davvero possibile, come sembra affermare il sufismo, che esista fede senza una religione? E' forse frutto dei miei condizionamenti ritenere questa ricerca senza religione, un effettivo tradimento del messaggio coranico?   

R) Cominciamo dalla fine. Per il sufismo la fede non deve confondersi con la religione poichè questa ne è una burocratizzazione ma neppure la esclude. Per il sufismo l'Islam è la terra, l'isola di riferimento, ma il sufi spiega le vele nell'oceano infinito di Dio, non finisce la sua vita girando e girando intorno ad essa. Del resto lo stesso Corano, dicono i sufi, ha una matrice celeste, quella sì eterna e perfetta ma scende nelle parole, nel tempo e nello spazio dove tutto muta e qui diventa terrestre, necessariamente contingente (i versetti che correggono gli altri versetti....). Sempre in armonia col Libro i sufi affermano che Dio è creazione ad ogni istante, quindi Egli si rivela solo adesso, ora, e questo adesso domani sarà un'altro ancora. Dio strappa dalla terra chi vuole perchè lo vuole portare oltre i confini del consueto, del ripetuto, oltre la paura di lasciare l'isola, per questo ci vuole una guida che conosca le zavorre dei sensi di colpa e fobie che ci portiamo e non ci permetterebbero di arrivare lontano col rischio pure di affondare. (...) prezioso è il libro di Gabriele Mandel (...) "il Corano senza segreti" ed.Rusconi, con un pò di fortuna si trova anche nell'usato. Lì  si trova la differenza tra una lettura fanatica ed un'altra illuminata del Libro, lì si può imparare ad amare un Corano che fino ad allora potrebbe apparire limitante perchè infantilmente si sta a a discutere con chi  impone questa lettura chiusa (...). E con parenti e i vecchi conoscenti meglio essere diplomatici,  muoversi con disinvolta prudenza (e il nostro Profeta, sia gloria a lui, era bravissimo per questo)