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In meno di 300 pagine spiegare una storia  degli studi e delle osservazioni e teorie dell'inconscio č una impresa ardua, eppure Frank Tallis, gią docente all'institute of psychiatry di Londra,  c'č riuscito ( ma si poteva andar ben oltre nel passato fin alla ricerca sciamanica ) . Comunque, dalle intuizioni romantiche alla meticolosa sperimentazione delle neuroscienze l'inconscio č una realtą, anzi come l'autore conclude in modo buddista , forse  l'unica realtą. Qui e lą qualche ingenuitą e riduttivitą, nonostante il rigore scientifico ,  compresa l'asserzione che il  libero arbitrio finisce per essere una pia illusione della specie umana: la decisione non č dell'io ma neurologicamente gią contenuta nell'inconscio, tutto quindi č predeterminato. Ma anche per il buddismo c'č una sorta di corresponsabilitą tra io e sč, tra onda e oceano, per cui l'illusoria individualitą si merita o subisce le sue illusorie azioni...e ci sarebbe poi un taglio sufi ancora pił precipuo. Ancora una osservazione: il fatto che i due lobi cerebrali in talune condizioni  decidono in modo opposto come due personalitą differenti  ( non permettendo al corpo calloso di fare da ponte mediatico) non sta proprio ad indicare che tra gli opposti č necessario un io, illusorio quanto si vuole rispetto al sč, ma appunto necessario? Se no il sistema non funzionerebbe ...e non č filosofia questa. Ma le critiche non facciano dimenticare l'ottimo valore del libro sotto l'aspetto documentativo e di stimolo. (N.V)

 

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